Oggi iniziano i saldi in Campania. Ma gli sconti erano gia partiti in 2 negozi su 3. Ribassi a partire dal 50%. Saldi spinti anticrisi avviati con largo anticipo dai commercianti con gli affari ancora in calo.
Il budget di spesa di quest’anno preventivato dalle famiglie sarà di soli 224 euro, meno della metà rispetto a 4 anni fa, con una spesa complessiva di 2,1 miliardi. Ma solo il 40% delle famiglie italiane che potrà permettersi qualche acquisto: rispetto allo scorso anno, la previsione complessiva di acquisti con saldi è di un meno 15%.
Oggi in tutta la Campania partono ufficialmente le vendite scontate di fine stagione. Quella invernale, s’intende. Si parte con gli sconti spinti, per cercare di recuperare risorse dopo un altro anno davvero difficile per il settore commercio, ed abbigliamento in particolare. Ma da quest’anno i saldi sono stati introdotti, complice la crisi che perdura nel paese, da un periodo di tempo di cosiddetti sconti anticipati, promozioni cioè sulla merce in esposizione. Solo un assaggio sulle comepre vantaggiose che hanno anticipato di qualche settimana i saldi veri e propri, quelli del 50-60% ma anche 70% in alcuni casi, che prendono il via ufficialmente oggi nella nostra Regione. Si perchè, l’avvio delle promozioni sono diverse da Regione a Regione. Anche in Campania, dunque, in media l’80% dei negozianti ha effettuato sconti con diverse modalità: scritte promozionali in vetrina, invio ai clienti di sms, di lettere, di mail, tessere sconto o quant’altro. In particolare i saldi sono già iniziati nell’85% dei negozi di molte città (complice la partenza anticipata al 2 gennaio) – ha fatto sapere l’associazione consumatori della Codacos. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di quanto sia anacronistico e ridicolo che le regioni debbano ancora fissare ogni anno le date dei saldi invece di lasciarle alla libera scelta di ogni singolo negoziante. Inoltre il crollo delle vendite di Natale dimostra quanto fosse opportuno accogliere la proposta di anticipare gli sconti prima delle feste. Il Codacons ha chiesto l’applicazione non solo dei saldi liberi ma anche le libere vendite sottocosto, con la revoca del Regolamento del Governo che impedisce di vendere sottocosto per più di 3 volte all’anno, per una durata superiore a 10 giorni e più di 50 prodotti. Il budget di quest’anno, secondo i calcoli del Codacons, sarà di 224 euro per nucleo familiare, dimezzato rispetto a 4 anni fa. E anche se la spesa complessiva supererà i 2,1 miliardi, con solo il 40% delle famiglie italiane potrà permettersi qualche acquisto. Rispetto allo scorso anno, invece, la previsione complessiva è di un meno 15%.