Piedimonte Matese. Consorzio Bonifica Sannio Alifano: oggi la cerimonia di intitolazione dell’aula consiliare alla figura di Dante Cappello.

Co. Bonifica 17.12.2013 bCo. Bonifica 17.12.2013 c Co. Bonifica 17.12.2013 dCo. Bonifica 17.12.2013 e Co. Bonifica 17.12.2013 fCo. Bonifica 17.12.2013 g Co. Bonifica 17.12.2013 hCo. Bonifica 17.12.2013 i Co. Bonifica 17.12.2013 lCo. Bonifica 17.12.2013 m Co. Bonifica 17.12.2013 nCo. Bonifica 17.12.2013 o Co. Bonifica 17.12.2013 pCo. Bonifica 17.12.2013 q Co. Bonifica 17.12.2013 rCo. Bonifica 17.12.2013 s Co. Bonifica 17.12.2013 tCo. Bonifica 17.12.2013 u

Il Sindaco di Piedimonte Matese, Vincnzo Cappello: “Personalmente l’ho visto come esempio e come memoria per le nuove generazioni: i suoi insegnamenti per me non sono stati solo politici, ma insegnamenti di vita”. Il Presidene della Provincia, On.le Domenico Zinzi: “Se qualcosa sono riuscito a fare, è perché il mio maestro, il mio insegnamento è stato Dante Cappello”. Il figlio Enzo: “Se potessimo chiedergli qualcosa, oggi lui ci risponderebbe di certo così: continuate a rispondere alle esigenze della gente”.

Oggi è stato un giorno speciale per il matese: con una cerimonia ufficiale è stata intitolata l’aula consiliare del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano a Dante Cappello. Alle ore 11.00, nell’atrio dell’Istituto Alberghiero “E. V. Cappello” di Piedimonte Matese (il padre di Dante ed il nonno dell’attuale primo cittadino, Vincenzo), il ricordo della figura di Dante tracciata da amici, parenti e colleghi; quindi a piedi verso il vicino Consorzio per scoprire due targhe: dapprima quella che elenca tutti i Presidenti che si sono succeduti alla guida dell’ente, e poi quella dinanzi l’aula consiliare, intitolata appunto a Dante Cappello. Infine, il ritorno all’Istituto, per un momento di convivialità. Moderatore è stato il Presidente della Comunità Montana del Matese, Fabrizio Pepe, anche direttore amministrativo del Consorzio; in sala numerosissimi Sindaci ed amministratori del territorio, medici, rappresentati politici, parenti, conoscenti. Il primo a prendere la parola è stato proprio il Sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello: “Dante Cappello ha fatto tanto per il territorio ed in particolare nel Consorzio di Bonifica. Nel dopoguerra erano tante le necessità, e tanto lui ha realizzato per il territorio ed in agricoltura, in particolare. Ma Dante Cappello non va ricordato solo per il Consorzio di Bonifica, ma anche da Presidente della Provincia, quando però le Province contavano molto di più. Grazie a lui le tante scuole superiori del nostro territorio – ha continuato il primo cittadino – ma forse l’opera più importante resta l’Ospedale di Piedimonte Matese, realizzato grazie a lui ed alla sua lungimiranza. E’ stato insomma un punto di riferimento non solo per l’alto casertano, ma per tutta la Provincia casertana. Personalmente l’ho visto come esempio e come memoria per le nuove generazioni: i suoi insegnamenti per me non sono stati solo politici, ma insegnamenti di vita”. Fabrizio Pepe: “Oggi ho visto un Sindaco (Vincenzo Cappello, ndr) emozionato, perché è in una scuola intitolata a suo nonno Vincenzo, padre di Dante, e si trova a parlare di Consorzio di Bonifica, che nel 1935 ha visto proprio Vincenzo Cappello rivestire la carica di primo Presidente, quando venne trasferito da Napoli a Piedimonte Matese. Al Consorzio si sono succeduti 17 Presidenti dal allora, ed oggi sono con noi in sala tre: Ennio Isabella, De Cesare e Guido Lombardo”. “Sono mancato un anno fa (in occasione dei funerali, ndr) ma ci sono oggi con grande piacere e grande onore – ricorda Domenico Zinzi, Presidente della Provincia di Caserta: I ricordi sono tanti, saluto la signora Bianca (la consorte di Dante, ndr), immaginavo che vi fosse; cari Enzo e Maurizio (i figli), i rapporti tra noi sono sempre stati familiari, tra noi amicizia piena, legami di quelli che si rispettano. Un illustre studioso fece una volta la mappatura del consenso elettorale in Provincia di Caserta e Napoli; allora, credo che se si volesse fare una riflessione sulla situazione del dopoguerra ad oggi – riflette Zinzi – non si potrebbe fare a meno di parlare della incidenza che ha avuto Dante Cappello in questo percorso socio-culturale. Tutti noi che siamo qui hanno vissuto con lui momenti intensi, e lui è stato un uomo che ha saputo gestire le situazioni più complicate e difficili, lui che ha aveva sempre il matese nel cuore, portava in tutte le situazioni sempre le necessità di questo territorio, per la popolazione era un punto di riferimento. Dante era un personaggio a volte schivo, evitava il folclore, ma era sempre tra la gente, ed oggi diamo motivazione al suo modello di vita, sia insegnamento per tutti noi. Per me lo è stato, abbiamo lavorato insieme all’Ospedale, che era il riferimento di tanti pazienti, dalla parte bassa del casertano fino alla Provincia di Napoli e del Molise. Sono grato a lui per la mia formazione professionale, che ho maturato qui e che mi ha consentito di sviluppare in altri posti”. Zinzi cita Cantalupo: “Se qualcosa sono riuscito a fare, è perché il mio maestro, il mio insegnamento è stato Dante Cappello. Oggi non è un momento di lutto, ma è una festa. Figuratevi che ancora oggi in Provincia ci sono dipendenti che ricordano Dante Cappello, tanta è la stima che hanno avuto in lui”. Zinzi ricorda un evento di qualche anno fa in cui furono invitati in Provincia tutti gli ex Presidenti: “Lui è stato il primo a correre, anche col suo impedimento, anche con la carrozzina, con la stessa forza di volere ancora fare. Ricordo la “Camilluccia”, che nient’altro non era che il retrobottega di una tipografia: era lì che si discutevano dei temi della politica, con la presenza fissa di Federico Scialla, attuale Presidente Assostampa, ma anche Bosco, padre e figlio, Santonastaso e tutti gli altri. Era una presenza autorevole di amici che facevano politica sana, pura: oggi non c’è più politica. Allora è giusto che il nome di Dante Cappello venga scolpito in qualcosa che resti nelle future generazioni, perché nei cuori già ha trovato il posto e la dimensione giusta”. Il moderatore Pepe legge un telegramma inviato da Arcangelo Lobianco, che ha voluto salutare tutti inviando affettuosi auguri. Quindi è la volta del Presidente della deputazione amministrativa del Consorzio, Pietro Cappella che, visibilmente emozionato, ha ricordato come la costruzione della sede consortile è stata effettuata “su di un fabbricato di proprietà della Provincia di Benevento, un tempo destinato al deposito di derrate alimentari”. Passa quindi in rassegna le realizzazioni del passato, “dalla traversa del fiume Volturno ad Ailano, alla captazione delle acque dalla sorgente Maretto, ai rapporti con la ex Cassa del Mezzogiorno, alle strade, ai canali, al programma di elettrificazione rurale, tutto grazie a Dante Cappello. Sapendo oggi che è stato l’Onorevole a volere tutto questo, è momento di gioia: lui dava centralità all’uomo, al consorziato, non c’è stato incontro in cui non abbia fatto riferimento al mondo agricolo. Il Consorzio deve tanto alla famiglia Cappello, che ad oggi gestisce 195mila ettari di terreno suddivisi in tre Province, Caserta, Benevento ed Avellino, ed ha 30mila consorziati. Molte cose sono cambiate, eppure Dante Cappello è un uomo di altri tempi, esercita ancora un certo fascino, oggi è una fonte ispiratrice dell’azione amministrativa del nostro tempo. L’auspicio allora che accanto al dibattito politico si sviluppi una riflessione critica, riscoprire il valore del servizio della politica: e l’insegnamento è l’esempio di Dante Cappello”. Invitato a parlare anche l’artista di Alife, Gianni Parsi, che per l’occasione ha realizzato un’opera pittorica astratta sistemata nell’aula consiliare del Consorzio: “La nostra terra è anche arte, cultura, un polmone verde, ricco di acque”; un breve ricordo anche di Mario Francomacaro, l’amico di sempre. Non potevano mancare le considerazioni del figlio di Dante, Enzo Cappello, che comincia il ricordo del papà citando una frase di Maria Teresa di Calcutta: “Non preoccuparti di sapere i problemi del mondo, limitati a rispondere alle esigenze della gente”. Parla quindi delle “emozioni quando da bambino coi calzoncini corti accompagnavo mio padre: una volta non mi riuscivano a trovare, mi cercavano spaventati, poi mi ritrovarono in macchina a dormire sotto i manifesti (cita l’amico Manlio). Vorrei ricordare i Presidenti ed i direttori generali, dal Prof. Scorciarini Coppola a Caso, da Di Cerbo a Micco e Liberatore, che da lassù ci guardano. Grande merito è stato quello di Cappella (l’attuale Presidente) – ricorda l’ex assessore regionale alla sanità – dopo la gestione commissariale (la commissaria Lucia Ranucci era in sala) di riprendere l’attività di gestione del Consorzio, ma vorrei ringraziare anche Sarro, Natalizio e La Cerra, per quanto hanno fatto per il territorio. Dante Cappello nel 1968 non volle ricandidarsi al Parlamento, e non perché non aveva le preferenze per essere rieletto a Roma, ma lo ha fatto con una precisa indicazione di ritorno nel territorio, e fare per il proprio territorio. Nella sua intelligenza politica capì che eravamo, allora, nel 1968 e nel 1970 sono partite le Regioni; qui la sua fortissima volontà di essere utile al territorio, e portare acqua al mulino di queste terre. Nel suo avvicinamento alla terra natia c’era la forte attenzione allo sviluppo e progresso delle nostre zone”. Poi, con la voce rotta dall’emozione: “Altro suo aspetto era l’orgoglio e la fierezza di appartenere a questa terra; considerava l’Ospedale come la sua casa: pensate che nel 1990 all’Ospedale di Piedimonte Matese venne installata la prima Tac pubblica della Campania, il litotritone e la camera iperbarica, cose di cui andava fiero, ne parlava sempre tra la gente in tutte le occasioni; nemmeno al Cardarelli di Napoli c’era una struttura del genere. Attenzione ha sempre dedicato ai giovani ed al lavoro. E’ stato sicuramente un personaggio poliedrico – confessa il figlio Enzo – a volte irruento, che aveva tre cose nel cuore: la famiglia, la professione e la politica, anche se a volte entravano in conflitto. Lui si definiva un montanaro, con una forte volontà di determinazione, di pragmatismo, a volte costretto a rispondere al telefono mentre estraeva un dente; ma riusciva a coniugare tutto: famiglia, studio, laboratorio, mutue, istituzioni, Asl, Unità sanitarie locali, con un impegno sempre costante, sempre forte verso questo territorio. Un sogno che ha sempre avuto è stato quello di completare lo sviluppo turistico del matese, dalla fase agricola doveva subentrare quella del turismo. Se potessimo chiedergli qualcosa, oggi lui ci risponderebbe di certo così: continuate a rispondere alle esigenze della gente”. Conclusioni affidate all’assessore regionale alle politiche agricole, Daniela Nugnes.
Vincenzo Martino

Stampa

comment Nessun commento

Sii il primo a lasciare un commento alla notizia

mode_editLascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato né condiviso con terze parti. I campi contrassegnati con l'asterisco sono obbligatori. *

menu
menu