PIEDIMONTE MATESE. Il sindaco Civitillo revoca la delega al consigliere Emilio Iannotta di coordinatore delle attività dell’ambito C4: il punto di “Progetto Piedimonte”.

“Si sono registrate evidenti difficoltà nelle due riunioni intercorse del coordinamento istituzionale dell’ambito” – si cita nel decreto di revoca.

“Apprendiamo dall’Albo comunale di un Decreto con il quale il sindaco, in data odierna, dopo solo un mese, revoca la delega che aveva conferito al consigliere Emilio Iannotta di coordinatore delle attività dell’ambito territoriale C4. Non è dato sapere se il sindaco conserverà per sé tale delega o se essa resterà in capo al consigliere Luigi Di Buccio che, sempre un mese fa, aveva ricevuto la delega al co-coordinamento delle attività dell’ambito – la nota del gruppo “Progetto Piedimonte” guidato dal consigliere Costantino Leuci. Allo stesso modo, non è dato sapere quale sia la ragione della revoca, visto che nel decreto si dice solo che “si sono registrate evidenti difficoltà nelle due riunioni intercorse del coordinamento istituzionale dell’ambito”. Eppure, lo stesso consigliere Iannotta, in un suo post su fb di qualche giorno fa, aveva chiarito che tutte le difficoltà che avevano impedito l’approvazione del Piano di Zona 2020 nascevano dalla “slealtà istituzionale” di numerosi sindaci dell’ambito, arrivando a dire che il loro comportamento “dà forza a quanti ritengono che l’attuale classe dirigente matesina e dell’Alto Casertano sia incapace a autodeterminarsi e, soprattutto, mette a repentaglio la continuità dei Servizi Sociali”. Un’accusa gravissima, alla quale però il sindaco Civitillo non ha creduto, sfiduciando il suo delegato, quello al quale aveva dato fiducia solo un mese fa! Mentre tutto questo accade però, probabilmente sarebbe opportuno ascoltare le associazioni che chiedono inutilmente da settimane un incontro istituzionale. Da anni, le politiche sociali, nel nostro comune e in tutto l’ambito, stentano a dare risposte a cittadini che vivono già in situazioni di fragilità e di disagio. L’auspicio è che non si arrivi al totale collasso di tali istanze e bisogni – conclude la nota.

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