Alife. Dante Cappello: domenica 15 dicembre Santa Messa in suffragio e martedì 17 dicembre, primo anniversario della scomparsa, cerimonia di intitolazione della sala consiliare del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano.

Cappello casa

Quando nel luglio scorso la direzione del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, presieduto pro tempore da Pietro Cappella da Gioia Sannitica, ci chiese di tracciare un profilo storico-politico, e personale, di Dante Cappello, l’orgoglio fu veramente tanto… Dante Cappello è stato il Politico dell’alto casertano, di Terra di lavoro, che ha portato “il nome alto del matese”  anche a Napoli, in Regione Camapania, ed a Roma, al Parlamento nazionale. Nel ricordare che domenica 15 dicembre 2013, alle ore 18.00, sarà celebrata una Santa Messa in suffragio nella Chiesa Ave Gratia Plena di Piedimonte Matese, mentre martedì 17 dicembre, giorno della sua dipartita, sarà occasione per intitolare, finalmente, la sala consiliare del Sannio Alifano, uno delle tantissime punte d’orgoglio dello stesso Dante fino agli ultimi giorni della sua vita, in una cerimonia che coinvolgerà anche l’Istituto Professionale Alberghiero “E. V. Cappello” (il papà di Dante e nonno dell’attuale Sindaco Vincenzo), vogliamo riportare le memorie che con commozione scrivemmo allora, nel dicembre del 2012, e che con lo stesso sentimento ci chiesero di inviare alla Direzione del Sannio Alifano nel luglio 2013, quando stava prendendo corpo la relativa Delibera di intitolazione.

Ciao, Dante.

LA STORIA POLITICA DI DANTE CAPPELLO. 

Cappello Dante 003Dante Cappello è stato un figlio d’arte (il suo papà Vincenzo, nonno dell’attuale Sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo, è stato difatti primo cittadino per diversi mandati; la mamma era Maddalena Di Lullo). Ha iniziato presto la carriera politica. Nato ad Alife il 22 ottobre del 1922, si laurea a 24 anni in medicina e chirurgia all’Università degli Studi di Napoli il 21 dicembre del 1946. Si affaccia presto alla vita professionale ma anche politica, e lo fa attraverso i Comitati di liberazione. L’Italia era ancora in guerra quando lui si candida a consigliere comunale ad Alife. Viene eletto e rimane in consiglio per diversi anni. Ma è solo l’inizio di una illuminata carriera politica. Entra nella corrente fanfaniana della Democrazia Cristiana (leader era, difatti, Amintore Fanfani, e la corrente si chiamava “Nuove Cronache“), insieme all’amico senatore Giacinto Bosco; passa poi, insieme all’altro amico senatore Giuseppe Santonastaso (i fondatori del Partito in Provincia di Caserta), alla corrente demitiana guidata dal più volte Presidente del Consiglio dei Ministri, Ciriaco De Mita. Furono loro due, difatti, i veri basisti della forte corrente politica che ha fatto la storia del partito della Democrazia Cristiana nella provincia casertana. Nel 1963, all’età di soli 41 anni, si candida al Parlamento e, con il famoso numero 7 (allora si davano le preferenze con i numeri), venne eletto Parlamentare della Repubblica Italiana. Rimane Onorevole per l’intera legislatura fino al 1968. Ma, come diceva spesso lui (e ci ricordava di sovente): “A Roma siamo solo dei numeri, alziamo la mano per votare; il vero potere, e la vera disponibilità per la nostra gente, ce l’abbiamo qua, a Caserta ed a Napoli, in Provincia ed in Regione“. Si candita allora alla Provincia, e viene presto nominato consigliere provinciale (la Città di Alife faceva parte del Collegio Alife-Alvignano, ma Dante viene invece eletto nel Collegio Sant’Angelo d’Alife-Capriati al Volturno). Il sistema elettorale di allora prevedeva che all’interno del Consiglio Provinciale fosse scelto il Presidente. Il suo carisma politico era tale già allora che venne presto scelto a guidare l’amministrazione provinciale di Caserta. Per diverse legislature è stato, dunque, alla guida della Provincia di Caserta: il suo ultimo mandato da Presidente terminò nel 1975. Ma ancor prima stava già pensando di candidarsi alla Regione Campania: appena scaduto il mandato alla Provincia, difatti, si candidò, e venne subito eletto, a consigliere regionale. Era il 1975, nel pieno della sua forza politica. Rimase in Regione per due legislature, dal 1975 al 1980 ed, a seguire, dal 1980 al 1985. A Napoli ricoprì la carica di assessore regionale alle finanze, quindi all’agricoltura ed anche allo sport. A Dante Cappello si devono molte opere ed istituzioni nell’intera Provincia di Caserta. Nell’alto casertano ha “portato” il polo scolastico, i principali uffici pubblici, l’Ospedale matesino, il Consorzio di Bonifica (lì ha ricoperto la carica di Vice Presidente per diversi anni, con Presidente De Cesare). Ha vissuto in prima persona la scomparsa politica della Democrazia Cristiana e la nascita del Partito Popolare italiano. E’ stato lui, difatti, il fondatore del partito in Provincia di Caserta. Dopo la scissione del partito, ha contribuito alla nascita di “Democrazia è Libertà – La Margherita”, di cui è stato il Presidente onorario in Provincia di Caserta, con segretario politico l’On. Pierino Squeglia. Ha vissuto, con lo scioglimento della Margherita, la nascita del nuovo soggetto politico, il Partito Democratico, di cui era tesserato e pieno sostenitore.

Vincenzo Martino.

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