Piedimonte Matese. Un referendum potrebbe salvare la sezione del Tribunale matesino.

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Fu il Governo di Mario Monti a decidere la soppressione 31 tribunali, 31 procure, 220 sezioni distaccate di tribunale e 667 uffici del giudice di pace, provvedimento che ottenne i voti del Pd, Pdl ed Udc

Come accade spesso nel nostro paese Italia, ogni riforma strutturale del sistema organizzativo, o tentativo tale, finisce quasi sempre in caos. Quello che sta accadendo attorno alla soppressione dei cosiddetti tribunali minori ha veramente  dell’incredibile. Solo poco più di un anno fa, il Governo dell’allore Premier Mario Monti decise la soppressione 31 tribunali, 31 procure, 220 sezioni distaccate di tribunale e 667 uffici del giudice di pace, provvedimento che ottenne i voti del Partito democratico (segretario era PierLuigi Bersani), Pdl (già segretario era Angelino Alfano) e Udc (guidato da Pierferdianndo Casini), tutti in pratica i partiti che sostenevano quel Governo. Alla base di tale, assurda, decisine vi era il prospettato contenimento dei costi e la razionalizzazione, a livello territoriale, della giustizia. Da allora si sono susseguite proteste, cortei, ed accuse ai politici autori di tali nefandezze. Fatto sta che a distanza di poco più di un anno, lo scorso 13 settembre 2013, l’attività nei tribunali soppressi si è interrotta: tra questi c’era anche Piedimonte Matese, la sezione staccata del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (nelal foto).  Ora pare si sia intavolata l’idea di proporre un referendum per chiedere l’abrogazione della legge che riordina gli uffici giudiziari, per evitare in particolar modo che vengano soppressi i Tribunali minori. Spinta decisiva a tale iniziativa è stata data, senza dubbio, dagli Ordini forensi: anche a Piedimonte Matese si sono riuniti in scioperi e proteste per bandirne la soppressione, che purtroppo comne in tutte le sedi d’Italia è arrivata.

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