SAN GREGORIO MATESE. Dai monti del Matese il messaggio della Fiaccola della Pace per il “Cessate il Fuoco”.

La Fiaccola della Pace torna a lanciare il messaggio di Pace dai monti del Matese. Dopo la 1a staffetta della Fiaccola della Pace svoltasi a Piedimonte Matese presso la sede centrale dell‘Istituto Comprensivo Piedimonte Matese 2- Castello, diretto dalla Preside Michela Visone, la Fiaccola della Pace dopo due anni è ritornata per la seconda volta nei comuni di San Gregorio Matese e di Castello del Matese marciando insieme agli alunni dei plessi discolcati dell’Istituto.

La manifestazione mercoledì 28 Febbraio in due tappe. Resoconto prima tappa San Gregorio Matese. Ad accogliere la Fiaccola  il Sindaco Giuseppe Carmine Mallardo, il parroco don Angelo Salerno, il Maresciallo della locale stazione Giovanni Orsino,  il comandante della Polizia Municipale, le docenti e gli alunni dei plessi della secondaria di 1° grado e della primaria.

La consegna della Fiaccola della Pace portata dalla Presidente del Movimento Agnese Ginocchio è avvenuta nella piazza centrale alla presenza delle Istituzioni e della Dirigente scolastica. Insieme hanno consegnato la Fiaccola all’alunno rappresentante della scuola e un bellissimo striscione sempre da loro realizzato su cui si leggeva la frase “Il sapere per la Pace”. 

I marcianti giunti presso la chiesa parrocchiale davanti al plesso dell’infanzia, davanti all’Albero della Pace. Il Sindaco ha ricordato l’Albero della Pace ormai cresciuto negli negli ultimi anni. Un pensiero rivolto agli attuali scenari di guerra, dall’Ucraina al conflitto Israelo – Palestinese e ai tanti focolari sparsi nel mondo.

“Si combatte non solo per il proprio territorio ma anche per lo spaccio di droga e l’acquisizione di altre terre. La cosa più grave di fronte a quello che sta accadendo in Europa e nel mondo, è quella di pensare che non ci tocchi, ma in realtà anche noi siamo coinvolti direttamente e indirettamente. Ed è questo il senso della Marcia per la Pace odierna, far crescere questa coscienza così come sta crescendo l’Albero della Pace. La gravità delle guerre è sempre il numero delle vittime che provocano e dei bambini. Figli che perdono i genitori, genitori che perdono i figli. Non è giusto che siano sempre i civili e i più deboli a pagare le conseguenze di posizioni politiche lontane da programmi di Pace che portano a creare conflitti. Queste manifestazioni” – e ha concluso- “non siano dunque solo un momento per stare insieme, ma rappresentino soprattutto un ‘opportunità per riflettere su questi temi. Ci auguriamo che la Pace possa crescere come quest’ulivo e spegnere tutti i focolai di guerra”.

Don Angelo Salerno: “Una bella iniziativa quella odierna che ci porta ancora una volta a riflettere su una parola così piccola ma di un significato straordinario e quasi incomprensibile. Come si può ruscire a fare la Pace? Si deve iniziare dalle basi, da piccoli, da bambini. La Pace dobbiamo costruirla innanzitutto dentro di noi con piccoli gesti tra di noi, come saper chiedere “scusa”, “perdonami” ,”ho sbagliato”.

La preside Visone: “Se io invece col mio compagno di banco che mi ha fatto un dispetto cerco di parlarci e di confrontarmi avrò capito il senso di tutte queste giornate che hanno preceduto questa marcia di oggi, che ci hanno portato a dire che la Pace è un Diritto fondamentale dell’umanità e nella vita di ogni giorno. Nella tappa di Piedimonte avevo detto quello che oggi ha spiegato don Angelo, la Pace dobbiamo coltivarla ogni giorno, è facile tenere il muso, essere arrabbiati, invece di capire quello che mi è successo e poi dal punto di vista cristiano porgere l’altra guancia, e direi dal punto di vista umano dare la mano e dire “confrontiamoci e capiamo dove sta l’errore”.

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