Terra dei fuochi. I clan possono entrare nell’affare “bonifiche”: a sostenerlo il segretario regionale Uil, Luigi Ciancio.

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L’unico modo è quello di far vagliare preventivamente alla Direzione Investigativa Antimafia i curriculum di qualsiasi azienda voglia rispondere ai bandi che saranno indetti. Se nella fase dello screening preventivo condotto dalla Dia dovesse sorgere qualche dubbio sull’immacolatezza dell’azienda, allora bisognerà inserirla nella lista delle ditte impresentabili”.

“Non bisogna fermarsi alle notizie che arrivano da Roma. Sulla futura bonifica della Terra dei Fuochi deve essere alto il livello di vigilanza”. L’avvertimento arriva da Luigi Ciancio, Segretario Regionale della Feneal Uil Campania. “Bonificare i terreni compresi tra le provincie di Caserta e Napoli rappresenta per il malaffare un ghiotto bottino. Per questo chiediamo alle autorità uno strettissimo controllo su chi si presenterà alle gare per gli appalti”. Secondo i rappresentanti del sindacato campano degli edili, la bonifica delle terre contaminate dallo sversamento di rifiuti inquinanti rappresenta il momento per imprimere un cambio nel modus operandi delle istituzioni pubbliche locali. Il malaffare non si farà sfuggire l’occasione per inferirsi nel milionario business delle bonifiche in Campania. La conferma è già arrivata con il moltiplicarsi che vogliono la Camorra pronta a non perdere questo treno. “L’unico modo è quello di far vagliare preventivamente alla Direzione Investigativa Antimafia i curriculum di qualsiasi azienda voglia rispondere ai bandi che saranno indetti. Se nella fase dello screening preventivo condotto dalla Dia dovesse sorgere qualche dubbio sull’immacolatezza dell’azienda, allora bisognerà inserirla nella lista delle ditte impresentabili”. Lo stesso trattamento dovrà essere allargato ai subappaltatori, cottimisti, fornitori di materiale e mezzi e noli, a caldo e a freddo, e a chiunque altro interverrà in questo genere di opere. Per raggiungere l’obiettivo della completa bonifica dei territori interessati dagli sversamenti illegali, la Feneal Uil crede fermamente nella necessità di istituire un nucleo permanente che dovrà  confermare l’esclusione di imprese coinvolte nelle vicende di interramento di rifiuti e in qualsiasi altro reato legato alla criminalità organizzata. Stesso trattamento dovrà essere riservato ai soci e ai loro familiari; valutare i subappalti e ogni tipologia di fornitura che dovrà essere segnalata preventivamente da parte dei partecipanti alle gare; estendere le approfondite verifiche a tutti i contratti di nolo, a freddo o a caldo, di macchinari e attrezzature; escludere le banche, assicurazioni o gruppi finanziari che hanno gestito le risorse economiche provenienti dal traffico illecito o dal malaffare in generale; assicurare una tracciabilità continua e immediata, in entrata ed in uscita, di tutte le risorse impegnate nell’operazione di bonifica.

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