Terra dei fuochi. La soluzione per Confindustria sono le “4R”: Riduzione, Riutilizzazione, Riciclo della Materia e Recupero come Energia.
Produciamo annualmente oltre 32 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e il problema della loro gestione è destinato a peggiorare per la necessità di dismettere parte delle discariche. La Confindustria di Caserta (nella foto) si allinea.
Mentre i cittadini fanno sentire la propria voce in modo forte e pacifico inmerit all’emergenza rifiuti tossici, Confindustria si è defilata, forse perchè la Piazza non è il luogo di Confindustria, ma solo dei cittadini. Hanno detto dapprima no alle discariche, quindi ai Termovalorizzatori, agli impianti. Confindustria invece ritiene che la soluzione al problema dei rifiuti sia un ciclo completo ed equilibrato, fondato sulle “4R” della gerarchia europea dei rifiuti: Riduzione, Riutilizzazione, Riciclo della Materia, Recupero come Energia. La valorizzazione dei materiali che sono ancora suscettibili di ulteriore impiego e corretta gestione dei rifiuti urbani e industriali consentono di ridurre al minimo il ricorso alle discariche, di risparmiare risorse naturali, di aumentare la competitività di molti settori industriali e ridurre le emissioni di gas a effetto serra. L’Italia, ed il mezzoggiorno in particolare, ha i più bassi tassi di recupero di materia e di energia delle frazioni combustibili. Se si considerano i soli rifiuti urbani, la discarica rimane ancora la soluzione più sfruttata per il 50% dei casi. Esistono pertanto notevoli margini di miglioramento dei livelli di recupero di materia e recupero di energia dei flussi di rifiuti. L’Italia annualmente produce oltre 32 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e il problema della loro gestione è destinato a peggiorare per la necessità di dismettere parte delle discariche. Obiettivo è quello di ridurre i rifiuti avviati in discarica, incrementando il recupero di materia ed energia. Le Autorità competenti non hanno pubblicato i dati in loro possesso, ancorché non aggiornatissimi; negli ultimi anni si sono aggiunti elementi di novità tali da giustificare l’allarme esasperato che tanta paura sta instillando nei cittadini e tanti danni sta causando al nostro tessuto produttivo, dall’agroalimentare ad altri settori. Occorrerebbe tenere sotto controllo l’ abbandono incontrollat di rifiuti, roghi tossici, smaltimenti abusivi di rifiuti speciali, badare all’inciviltà ma anche e soprattutto alla microcriminalità e criminalità organizzata. Non sarebbe male effettuare un’analisi di rischio immediata, delimitando subito le aree da interdire alle coltivazioni, e procedere con un Piano Bonifiche adeguato a dare risposte ai cittadini, procedere ad azioni incisive di controllo del Territorio.