Terra dei fuochi. Martedì 3 dicembre arriva il decreto legge: “Un provvedimento a 360°”, assicura il Ministro Orlando. La Ministra sannita De Girolamo: “Perimetrare i terreni effettivamente contaminati”.

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L’azione si svolgerà, dunque, su due fronti: oltre al decreto legge anche l’avvio immediato della bonifica dei terreni.

La conferma arriva direttamente dal Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando: martedì prossimo 3 dicembre approderà in Consiglio dei Ministri il decreto legge sulla Terra dei Fuochi. “Un provvedimento a 360 gradi”, come lo ha definito il titolare del dicastero all’ambiente, che “da un lato darà più strumenti di contrasto a un fenomeno ancora in essere, dall’altro avvia un’attività di bonifica e di recupero rispetto a quanto avvenuto nel corso di molti decenni. Ci saranno nuovi strumenti di carattere repressivo che consentiranno alle forze dell’ordine di intervenire in modo più efficace rispetto a fenomeni di sversamento, incendi dolosi, abbandono di ingombranti.  Non credo che un inasprimento dei reati risolva di per sè il problema ci saranno anche delle norme che consentiranno una comunicazione più agevole tra magistratura inquirente e amministrazioni chiamate poi a interventi di risanamento e di bonifica, tutte le informazioni sui processi saranno trasmesse alle amministrazioni locali». Dovrebbero partire a breve anche le bonifiche dei terreni oggetto di sversamenti illeciti ed incontrollati negli anni passati: “E’ un errore tragico far passare il messaggio che tutti i prodotti della Campania sono contaminati. .Non si possono fare cento cose contemporaneamente, ci vuole una programmazione che in un arco plurien nale rimonti un disastro fatto in molti anni. Bi sogna mettere insieme una serie di informazioni di cui dispongono già diverse amministrazioni, penso si possa fare anche rapidamente. Non manca la mappatura dei suoli  – aggiunge ilMinistro – ce ne sono diverse e vanno messe insieme in un unico soggetto che scatti un’unica fotografia e dia ufficialità. L’attività di coordinamento sarà prevista in normativa. Se riusciamo a portare a casa tutte queste misure, quelle già varate e quelle in arrivo credo che la risposta sia soddisfacente e che si possa parlare di reazione efficace delle istituzioni per un fenomeno non solo trascurato ma neanche raccontato”.

 Ad intervenire anche il ministro delle politiche argicole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo. “Il decreto legge sulla Terra dei fuochi che presenteremo nel prossimo Consiglio dei Ministri con il Ministro Orlando rappresenta uno strumento necessario per dare una risposta a una terra che urla il suo dolore e che ha bisogno di essere ascoltata, e ascoltata subito. Elemento fondamentale del decreto non può che essere la perimetrazione delle aree effettivamente esposte a rischi – afferma il ministro sannita. Un intervento d’urgenza per rassicurare i cittadini sulla sicurezza dei prodotti campani che sono comunque sottoposti a controlli di qualità e sanitari particolarmente stringenti. Solo dopo aver effettuato la perimetrazione delle aree interessate dallo sversamento illegale di rifiuti, sarà infatti possibile procedere ai necessari interventi di recupero e alle bonifiche necessarie e, dove possibile, alla conversione dei terreni in aree per coltivazioni no food. Questa importante operazione dovrà essere svolta in tempi rapidi, anche grazie alla collaborazione di enti, come il Cra, l’Ispra e l’Arpac, che già dispongono di dati e di elementi tecnici sulle aree da verificare e ai quali sarà garantito l’accesso ai fondi anche in proprietà privata, con il contributo delle forze dell’ordine. I risultati scientifici che risulteranno da tali indagini ci consentiranno di perimetrare i terreni effettivamente contaminati distinguendoli una volta per tutte da quelli che non presentano problemi, salvaguardando così la filiera agroalimentare Campana tanto importante anche dal punto di vista economico. Insomma – conclude l’esponente del Nuovo Centrodestraper usare una parabola evangelica che ha più di qualcosa a che vedere con il nostro mondo: per distinguere il grano dal loglio. Lo dobbiamo alla nostra terra e lo dobbiamo ai nostri cittadini”.

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