PIEDIMONTE MATESE. Come nelle previsioni: terminata la settimana finisce l’emergenza. Il Prefetto chiude il C.O.M. e di conseguenza anche i C.O.C.
“I problemi sembrano aumentare – tuona il Sindaco Cappello; sul territorio c’è ancora bisogno di una presenza forte delle istituzioni. Aspettiamo ora che il Governatore Caldoro, nella riunione che si terrà lunedì, indichi quali e quante sono le risorse a disposizione per la messa in sicurezza”.
Il Prefetto della Provincia di Caserta, dr.ssa Carmela Pagano, lo aveva preannunciato già da qualche giorno: la situazione nel matese volgeva alla normalità, quindi le strutture appositamente create, il C.O.M., centro operativo misto nel Comune capofila di Piedimonte Matese (nel palazzo sede del Corpo Forestale dello Stato – nella foto) ed i C.O.C., centri operativi comunali negli enti maggiormente colpiti da sisma, non avevano più ragione di esistere. Tutte le operazioni di verifiche strutturali negli edifici sono state coordiante da tali strutture ed eseguite materialmente dai Vigili del Fuoco, dalla Protezione civile della Regione Campania e dai tecnici comunali. Ora il completamento delle verifiche sarà un’opera completamente a carico dei Comuni da effettuarsi ciascuno con i propri tecnici. E da Piedimonte Matese se ne va anche la Croce Rossa che fino ad ora aveva gestito il punto di accoglienza allestito presso la palestra della scuola elementare D’Amore, poco usata dalle famiglie sgomberate anche se l’amministrazione comunale Cappello aveva lì predisopisto circa 60 posti letto. A questa decisione sopno stati ovviamente contrari i Sindaci dei sei comuni matesini maggiormente colpiti dal sisma (Piedimonte Matese, Alife, Gioia Sannitica, San Potito Sannitico, San Gregorio Matese e Castello del Matese): non più tardi di due giorni fa avevano chiesto di rinviare la chiusura. “Solo nella giornata odierna ho dovuto dichiarare inagibili – rincara la dose il Sindaco Vincenzo Cappello – sulla base delle schede compilate dai tecnici della Protezione civile, altri 5 immobili privati, per un totale di 4 famiglie evacuate, che si aggiungono ai 23 nuclei familiari (per un totale di 80 persone) residenti nelle 15 abitazioni sgomberate nei giorni scorsi; in totale sono 80 persone solo a Piedimonte, tra cui circa 15 minori, che resteranno senza assistenza. Tra l’altro ho dovuto firmare anche un’ordinanza di chiusura della centrale via Ercole D’Agnese e un provvedimento di abbattimento di un immobile, peraltro non abitato. Stessa situazione anche negli altri comuni. I problemi, dunque, sembrano aumentare; sul territorio c’è ancora bisogno di una presenza forte delle istituzioni. Aspettiamo ora che il Governatore Caldoro, nella riunione che si terrà lunedì, indichi quali e quante sono le risorse a disposizione per la messa in sicurezza”.