Terremoto nel matese. I Sindaci dei sei Comuni maggiormente colpiti all’unisono: “Serve lo stato di calamità”.

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Nuova richiesta a Governo, Regione e Prefettura. I primi cittadini chiedono di rinviare fino all’esaurimento delle verifiche la chiusura, prevista per venerdì 10 gennaio, del C.O.M. istituito dalla Prefettura di Caserta nella Caserma del Corpo Forestale dello Stato qui a Piedimonte Matese (nelle foto, sopra).

Dopo la prima richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, on. Enrico Letta, a quella della Regione Campania, on. Stefano Caldoro e Provincia di Caserta, on. Domenico Zinzi, del 3 gennaio scorso, i Sindaci dei sei Comuni maggiormanete colpiti dal sisma tornano a richiedere con una lettera lo stato di calamità: anche questo secondo sollecito è indirizzato direttamente al Governo centrale, alla Regione Campania ed alla Prefettura di Caserta, in cui si chiede il riconoscimento immediato dello stato di calamità naturale. “Non abbiamo avuto ancora alcuna risposta ufficiale e c’è il concreto timore sia di noi amministratori che dei cittadini di essere lasciati soli dalle istituzioni”, spiegani i pèrimi cittadini Vincenzo Cappello di Piedimonte Matese, Giuseppe Avecone di Alife, Mario Fiorillo di Gioia Sannitica, Francesco Imperatore di San Potito Sannitico, Giuseppe Mallardo di San Gregorio Matese e Antonio Montone di Castello del Matese. Chiedono inolte di rinviare fino all’esaurimento delle verifiche richieste la chiusura, prevista per venerdì 10 gennaio, del C.O.M., Centro operativo Misto istituito dalla Prefettura di Caserta nella Caserma del Corpo Forestale dello Stato qui a Piedimonte Matese e di “far provvedere alla messa in sicurezza di edifici pubblici e privati ai Vigili del Fuoco con oneri a carico della Regione e del Governo centrale”.

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