TORA E PICCILLI. Giovane agricoltore aggredito da un cinghiale: ferite a ginocchia, gambe e caviglie.

Il nostro socio ha avuto la forza e l’agilità di reagire, ma se fosse capitato ad una persona anziana o ad un bambino le conseguenze potevano essere ben peggiori”.

Il giovane agricoltore se l’è cavata con soli 10 giorni di prognosi, dopo l’aggressione che ha subito da cinghiale nel territorio comunale di Tora e Piccilli. La conferma direttamente dalla Federazione provinciale di Coldiretti, che da tempo denuncia i rischi legati al proliferare incontrollato degli animali selvatici. Il ragazzo di 25 anni si trovava nei pressi di una zona boschiva, quando il cinghiale è sbucato dalla folta vegetazione caricandolo e mordendolo alle gambe. Allertati i soccorsi, è stato portato al pronto soccorso del nosocomio di Piedimonte Matese dove i sanitari hanno riscontrato all’uomo ferite a ginocchia, gambe e caviglie, fortunatamente senza danni profondi ai tessuti molli e ai tendini. È stato, dunque, sottoposto a profilassi antitetanica e antibiotica. “Un’altra tragedia sfiorata che dimostra ancora una volta l’urgenza di un intervento risolutivo. Ormai il bollettino degli incidenti provocati dalle incursioni dei cinghiali sulle strade è lunghissimo – continua Giuseppe Miselli, direttore Coldiretti Caserta. Se non affrontiamo il problema con azioni concrete, finiremo con il piangere una disgrazia. Il nostro socio ha avuto la forza e l’agilità di reagire, ma se fosse capitato ad una persona anziana o ad un bambino le conseguenze potevano essere ben peggiori. Ad una situazione di disagio che denunciamo da anni si è aggiunto l’effetto della pandemia, che ha frenato l’intervento della caccia selettiva. Il covid ha spinto anche di più la crescita della popolazione di questi animali selvatici, che ormai dominano incontrastati vaste aree del territorio”.

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