Venafro. Esposto-denuncia contro l’inquinamento ambientale. Sotto tiro l’opificio della Impredil per la produzione di catrame. Il Sindaco Sorbo si difende: “senza un documento attestante la nocività” non può emettere ordinanze di chiusura.

Venafro

A breve, forse già domani, fissata una riunione in Comune con tecnici e responsabili della Provincia, per trovare una soluzione all’annosa questione, mentre l’opificio della Impredil per la produzione di catrame continua ad essere chiuso.

Parte l’esposto contro il potenziale inquinamento ambientale di cui sarebbero stati vittima i cittadini molisani, e del venafrano in particolare: sarebbero state raccolte, allo stato attuale, oltre duecento firme di cittadini che si oppongono fermamente a questo inquinamento. Alla pubblica assemblea ne è seguito un esposto rivolto alla Corte di Giustizia Europea, alla Presidenza della Repubblica , a diversi Ministeri, alle Procure di Isernia e Campobasso, ai Carabinieri, alla DDA, al Corpo Forestale. Chiedono a gran voce l’intervento immediato delle forze inquirenti e di controllo perché l’aria è diventata irrespirabile. Obiettivo ora sono le mille firme sulla petizione-esposto, da parte di giovani, adulti, anziani, uomini e donne, tutti indistintamente, a chiedere di respirare aria sana e pulita, in un movimento senza colori e bandiere politiche. Nella discussione si è parlato inevitabilmete anche dello stabilimento della Impredil, nei pressi del centro commerciale la Madonnella, che produce conglomerati bitumosi. Il sindaco Antonio Sorbo, invitato a firmare per primo l’esposto, ma solo in veste istituzionale di primo cittadino, oltre a ribadire che “senza un documento attestante la nocività” non può emettere ordinanze di chiusura, ha di nuovo fatto vedere come si è mosso finora, cioè la documentazione attestante le denunce fatte ai Carabinieri, al Prefetto, alla Forestale, le sollecitazioni all’Arpa, alla Provincia “che è competente a rilasciare tutte le autorizzazioni amministrative ed ambientali sulla Impredil”. “L’aria, soprattutto in determinate condizioni metereologiche, si satura di fumi maleodoranti, che causano nausea, difficoltà respiratorie, irritazioni agli occhi e alla gola – fanno sapere i manifestanti. Un odore acre e sgradevole penetra dalle finestre, invadendo le stanze, gli uffici e le scuole”. Ma c’è un passaggio dell’esposto che va sottolineato: “A ben poco sono finora servite le denunce e le sollecitazioni da più parti inoltrate alle istituzioni politiche locali e regionali, alla Magistratura, all’Arma dei Carabinieri ed al Corpo Forestale dello Stato. In particolare i cittadini stigmatizzano l’operato dell’Arpa Molise (l’Agenzia regionale per l’Ambiente). Se esistano fatti rilevanti ai fini dell’azione penale e di conseguenza sia disposto con urgenza il sequestro di eventuali opifici interessati all’inquinamento e/o la sospensione della immissione di fumi in atmosfera”. A breve, forse già domani, fissata una riunione in Comune con tecnici e responsabili della Provincia, proprio per trovare una soluzione, mentre l’opificio della Impredil per la produzione di catrame rimane ancora chiuso.

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