Venafro / Isernia. Sanità molisana sotto pressione: pronto soccorso in tilt al “Veneziale”, con un solo medico per 20 pazienti.

situazione critica della sanità nota da molto, con medici in Pronto pochi ma al contempo affluenza molto alta

Anche due medici venezuelani da poco giunti a rafforzare il reparto di pronto soccorso, dopo l’avviso pubblico al quale hanno partecipato e dopo che si sono sviluppati gli adempimenti burocratici. Una situazione divennuta insostenibile ai pronto soccorsi, in particolare al nosocomio “Veneziale”, con un medico che deve prendere in cura almeno 20 pazienti: dai casi normali a quelli da codice rosso, dalle banali ferite a casi molto più seri, con gravi crisi respiratorie che devono essere trattati coon priorità assoluta. Mancano medici dunque, ma anche posti letto e l’essenziale, a cominiciare dalle barelle. Il Veneziale, ospedale che copre l’intera provincia di Isernia, si è purtroppo declassato a questo: non è più sufficiente la dedizione ed il sacrificio dei medici ed operatori sanitari a sopperire alle contiue richeiste di cure.

“Più di 20 malati all’interno del Pronto soccorso ed altri in attesa fuori. L’unico medico in servizio, per mancanza di personale, in condizioni disastrate. Persone che attendono buttate sulle barelle, una risposta di cura che è sempre più difficile dare. Arrivano nella stessa giornata tre colleghi venezuelani, che ringraziamo, ma devono comprendere come gestire il lavoro in questo inferno. Posti letto in ospedale, disponibili per i pazienti che necessitano di ricovero, non ci sono come nel resto della regione. Non esiste un territorio che risponda alle esigenze di questi pazienti che continuano ad affollare i nostri locali. Coinvolta la direzione ospedaliera per avere un aiuto, nessuno si presenta e risponde. Ci caricano di ulteriori problemi burocratici in un inferno senza limiti determinato da questa malagestione. Questo è il risultato finale di una classe politica indecente che negli ultimi 20 anni ha gestito il territorio. Il Molise sta morendo per loro ed il disastro sociale della distruzione di un sistema sanitario pubblico ricadrà su tutta la popolazione. Non credo che ci siano speranze di uscire da questo inferno. Non si vede un futuro decente per il nostro sistema sanitario disastrato e non c’ è neppure la forza di reagire perché tutta questa melma generata dalla politica viene riassorbita come muro di gomma. Cosi non è più possibile andare avanti e diventa inutile qualsiasi sacrificio – racconta Lucio Pastore.

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