Caserta / Provincia. Capi abbattuti poi risultati sani oltre il 98%, chi sono i nemici? Celebrato, ieri, il funerale delle bufale.

Don Nicola Lombardi ha portato “la solidarietà della Chiesa”, invitando anche “la magistratura a fare chiarezza sui tanti abbattimenti”. Tanti gli allevatori dal matesino.

Capi abbattuti poi risultati sani oltre il 98% . Chi sono i nemici? Tuonano gli allevatori che ieri si sono dati appuntamento nel capoluogo provinciale per protestare contro le decisioni dell’Asl casertana. “Celebrato il funerale delle bufale. Sosteniamo i nostri allevatori con una visita al presidio in piazza dei caduti – la nota degli organizzatori.

La marcia della speranza e della gioia. “Sono tre i nostri i nostri nemici – spiegano – ovvero le industrie del latte, quelle della carne e l’apparato di tecnici dipendente dalla Regione che in questi anni non ha fatto altro che ricorrere alla macellazione.

Per le industrie del latte penso alla francese Lactalis, multinazionale che di recente ha acquistato il noto caseificio Mandara, azienda quest’ultima tra i maggiori esportatori della mozzarella di bufala dop; l’acquisizione è un modo per appropriarsi di quelle appetibili fette di mercato e accrescere il fatturato, ovviamente a scapito della qualità del prodotto, dando al settore, oggi ricco di piccole e medie imprese dalle caratteristiche artigianali, una connotazione tipicamente industriale; e poi portando la produzione anche fuori dall’area dop.

Le industrie della carne hanno lavorato grazie alle decine di migliaia di abbattimenti di bufale poi risultate sane, di cui hanno potuto vendere la carne.

Infine i tecnici, che vanno cambiati subito perché sono portatori di un unico modo di vedere le cose, quello di abbattere i nostri capi”.

Gli allevatori hanno realizzato un presidio fisso all’esterno della sede dell’Asl di Caserta (via Unità d’Italia, pieno centro) che resterà fino al 3 maggio, e un banchetto per raccogliere le firme dei cittadini e inviare al Capo dello Stato Mattarella e al Governo la richiesta di commissariare la Regione Campania per quanto riguarda la sanità animale. L’allevatore Adriano Noviello, che qualche mese fa, per protesta contro il piano, ha anche fatto uno sciopero della fame, si chiede “perché la Regione non disponga per gli allevatori l’autocontrollo dei capi nelle aziende con segnalazioni da fare ad istituti di profilassi statale e non privati, come accade in tutta Europa”. Alla fine le proposte sono analoghe a quelle già fatte dopo la protesta sull’A1 del 13 aprile scorso, ovvero di sospendere il piano regionale, aprire subito un tavolo alla presidenza della Regione bypassando l’assessorato all’agricoltura, “perché è una questione anche e soprattutto di sanità e il presidente De Luca si è tenuto tale delega e ora deve assumersi le sue responsabilità. Inoltre l’assessore Caputo continua a dire che il piano va bene, che lo ha concordato con gli allevatori, ma con quali, visto che lo stiamo contestando da settimane?”.

Erano presenti alla manifestazione di oggi anche il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, che ha invitato “la Regione a non fare l’errore di delegittimare il coordinamento di associazioni che guida la protesta, perché finora tutto si è svolto nella massima correttezza, proprio perché si tratta di richieste serie e legittime”, e il rappresentante della Diocesi di Caserta don Nicola Lombardi, che ha portato “la solidarietà della Chiesa”, invitando anche “la magistratura a fare chiarezza sui tanti abbattimenti”.

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