Donne assassine. Alessia Pifferi condannata all’ergastolo per la morte della figlia Diana: la decisione dei giudici arriva dopo meno di tre ore. VIDEO.


La parte civile tira dritto: “Sapeva benissimo che abbandonando la figlia in quel modo ne avrebbe provocato la morte”. Il Pm: “C’è una sola vittima e si chiama Diana. E c’è una bugiarda che è Alessia Pifferi, una attrice che è Alessia Pifferi”. VIDEO.

Il processo a carico della 37enne per l’omicidio della figlia. Pifferi è accusata di avere lasciato morire di stenti la piccola Diana, di 18 mesi, lasciandola da sola per sei giorni nella loro abitazione in via Parea a Milano per raggiungere l’amante.

Lo ha deciso oggi la Corte di Assise di Milano. Dopo l’arringa del difensore Alessia Pontenani, il pm Francesco De Tommasi aveva replicato. “C’è una sola vittima e si chiama Diana. E c’è una bugiarda che è Alessia Pifferi, una attrice che è Alessia Pifferi. Chiedo di non riconoscere alcun beneficio”.

Alessia Pifferi è stata condannata all’ergastolo per l’omicidio della figlia Diana: la madre l’aveva lasciata da sola in casa dal 14 al 20 luglio di due anni fa. Esclusa la premeditazione, i giudici l’hanno condannata a due anni di sorveglianza speciale a pena espiata, con provvisionali di 20 e 50 mila euro a mamma e sorella.

La difesa aveva chiesto l’assoluzione. “Se dovessi togliermi il cencio nero dalle spalle, vi direi che Alessia Pifferi è un mostro. Ha fatto una cosa terribile, tremenda. Ma non stiamo dando giudizi morali, qui si tratta di applicare la legge. Chiedo l’assoluzione: è evidente che non voleva uccidere la bambina e lo ha detto fin dall’inizio”.

L’accusa: Pifferi non piange perché si vergogna. Quando ha fatto le dichiarazioni spontanee, non ha pianto. Era diventata tutta rossa. Adesso sta piangendo, me ne accorgo ora. Lei è molto dispiaciuta, terribilmente affranta per quello che è accaduto. Se tornasse indietro non lo farebbe più, ma non perché sapeva allora le conseguenze, altrimenti non avrebbe nemmeno chiamato i soccorsi. Se fosse stata consapevole delle proprie azioni non saremmo qui, probabilmente saremmo su “Chi l’ha visto” a cercare una bambina scomparsa da due anni”. 

Così l’avvocato Emanuele De Mitri, legale di parte civile. “Ci troviamo di fronte a un caso agghiacciante, nel quale la responsabilità è chiara. In questo processo c’è soltanto una verità: Alessia Pifferi è colpevole dell’omicidio della piccola Diana. Pifferi ha ucciso la figlia, lasciandola da sola senza acqua né cibo per sei giorni. Sapeva chiaramente che la figlia sarebbe morta. Pifferi ha tradito la piccola Diana”.

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  1. Maggio 14, 15:27 Vita

    È una brutta storia, non solo perché c’è stata una piccola morta di stenti per causa di una madre che l amava ma amava anche essere una donna amata, desiderabile. Invece, solo a giudicarla perché era una scemotta, una sempliciotta facile, diventata ragazza madre abbandonata ad essere ragazza madre e punita ad essere ragazza madre che si doveva vestire come una vecchia zitella dell 800. Io vedo più colpevoli la nonna e i familiari e chiunque conosceva queste 2povere anime, una morta di stenti l altra morta molto prima della figlia. La psicoterapia, dipende dalle competenze di chi la fa, comunque ci ha offerto una bambola stupida che respira e che tutti devono giudicare e scaricare le loro frustazioni. Perché la nonna, che per istinto materno e perché conosce la figlia malata e sempliciotta non è intervenuta prima, molto prima della tragedia. Signora lei si sente madre, si giudica una brava madre, riesce a farsi compiatire per essere una vittima di sua figlia?

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