GIOIA SANNITICA – GUARDIAREGIA. 900 mln per ampliare la S.S. 372 “Telesina“ mentre si trascura la galleria del Matese.

Solo 200 milardi per i due tunnel di attraversamento del Matese lungo la direttrice Guardiaregia-Gioia Sannitica e 50 miliardi per i raccordi necessari con la pianura alifana tra Piedimonte Matese ed Alife.

di Giuseppe Pace (Appassionato di studi d’ambiente con tesi “La Galleria del Matese…”).

Da dopo l’unità d’Italia, nel nostrano Mezzogiorno si è privilegiato lo sviluppo viario sud-nord e non pure est-ovest. La letteratura sul mancato sviluppo o sottosviluppo meridionale, abbonda ma spesso e volentieri è vuota retorica da meridionalismo piagnone. Ripeto per non pestare la coda di paglia di qualche lettore, che l’aggettivo piagnone fu utilizzato dallo studioso ed economista Carlo Maranelli, che insegnò Economia anche a Campobasso prima della Puglia dove scrisse “La Questione Meridionale”.

Egli vedeva nel meridionalimo piagnone il tentativo di nascondere le responsabilità politiche dei parlamentari meridionali che mietevano consensi elettorali parlando male dei colleghi settentrionali a partire dai piemontesi che guidarono la prima amministrazione unitaria con tutto il fenomeno postunitario del brigantaggio meridionale. Maranelli ed altri sostenevano la necessità di rimboccarsi le maniche per uno sviluppo sempre meno dipendente dal più sviluppato settentrione d’Italia, che già nel periodo preunitario lo era anche in termini di alfabetizzazione più elevata. Apprendo dai media del territorio casertano-beneventano, con piacere, ma non troppo, che si rafforza lo sviluppo viario tra Caianello e Benevento con una spesa non indifferente, né di poco conto. Essa è di ben 900 milioni di euro, forse 1 miliardo gli è sembrato che poteva dare più nell’occhio di qualche esperto in materia viaria.

Erano necessarie 9 centinaia di milioni di euro per migliorare la esistente superstrada che collega il casello autostradale di Caianello con Benevento? Per i politici che si sono attivati non sussistono dubbi. Hanno sicuramente badato, curato e tenuto in caldo il maggiore numero di possibili consensi elettorali, si potrebbe pensare.

Investire denaro pubblico per fare la  galleria di valico del Matese, invece, i medesimi hanno soprasseduto anche perché i politici matesini stanno solo a guardare!. C’è anche da considerare che l’ambiente matesino e dintorni  pianeggianti poco abitato e poi bisogna non disturbare la conservazione ambientale prevista dall’”infantile” parco nazionale del Matese. In una mia tesi “La Galleria di valico del Matese tra Molise e Campania, ”svolta nel 1994 per perfezionarmi postlaurea in Ingegneria del Territorio presso l’Università di Padova, calcolai, tra l’altro, i miliardi necessari per realizzare l’opera di valico rapido del Matese. Stimai in 200-250  milardi, ma di vecchie lire l’intera spesa con un consorzio pubblico-privato da autopagarsi in poche decine di anni mediante il pedaggio non gratis degli automobilisti interessati. Avrebbero dovuto intervenire pure le Comunità montane matesine e le Camere di Commercio IAA di CB,BN e CE nonchè  i 3 comuni il cui territorio prevedeva i due tunnel.. Solo 200 milardi per i due tunnel di attraversamento del Matese lungo la direttrice Guardiaregia-Gioia Sannitica e 50 miliardi per i raccordi necessari con la pianura alifana tra Piedimonte Matese ed Alife e a nord, la valle bassa del Titerno e a nord del Matese con la superstrada esistente Appulo Sannitica.  Precisai che la galleria avrebbe dovuto fidarsi ed affidarsi agli studi compiuti dai geotecnici della Cassa del Mezzogiorno quando negli anni Sessanta realizzarono i 2 tunnel acquedottistici tra Guardiaregia (CB) e Gioja Sannitica (CE).

Quei Tecnici non erano affatto incompetenti perché stabilirono una via meno dannosa per il sistema idrico interno al massiccio del Matese tra Campania e Molise. Nè presero in considerazione la via d’attraversamento tra Piedimonte Matese e Bojano poiche passava sotto il lago Matese e poi tra le due cittadine c’è un dislivello di quote altimetriche di oltre 300 metri. Mentre tra l’alta valle del Quirino, sotto Guardiaregia e l’alta valle del Titerno, sopra Cusano Mutri il dislivello era solo di 50 metri, che venne risolto con una discenderia all’imbocco del tunnel sotto Guardiaregia, accanto all’attuale riserva naturale o oasi data in gestione alla nota associazione ambientalista del WWF. 

Quante volte ho misurato i due portoni d’ingresso e d’uscita dell’acqua del Biferno che dopo 7 km quasi a cielo aperto da Bojano si immette nel tunnel di 10,7km che l porta sopra Cusano Mutri e poi imbocca un altro tunnel più breve per uscire a Criscia di Gioja Sannitica, dove fa un salto per attivare le turbine della sottostante centrale elettrica. I 3,2 mc di acqua al secondo della portata del biferno è uguale a quella captata alle sorgenti piedimontesi della Bassa valle del Torano con le sorgente della Valle dell’Inferno e sotto il Cila alla sorgente del Maretto. Pure quest’acqua venne inglobata con quella del Biferno sotto Criscia e spedita a dissetare non poco parte della popolazione napoletana. Ebbene la galleria da me prospettata si limitava ad aspetti di studio ambientale di fattibilità, senza studio progettuale specifico che faranno poi gli ingegneri preposti in caso d’attuazione dell’opera d’ingegneria territoriale utile come volano di sviluppo socioeconomico di una vasta area interna del Mezzogiorno d’Italia. Un sunto di tale lavoro da me svolto per pura passione culturale d’applicare cognizioni apprese postlaurea a Padova (compresi i due anni per la specializzazione internazionale in Ecologia Umana, che studia l’ambiente come insieme di natura e cultura dove la seconda plasma la prima e gli dà identita paesaggistica) e di laurea in scienze naturali alla Federico II di Napoli. Lo studio dell’ambiente mi appassiona e fu pure da me insegnato ad un corso di aggiornamento professionale del Collegio dei Geometri della provincia di Padova in modo da prospettare a professionisti già affermati l’uitilità di conoscere lo studio ambientale aggiornato da alcuni saperi in modo multi,inter e transdisciplinare.

Ai Geometri che frequentarono i 5 incontri pomeridiani indicai le accortezze progettuali utili per uno sviluppo ambientale senza ecocatastrofismo di moda ecologica né di associare ecologia con una  serie inumana di divieti per una conservazione dell’esistente o di ritorno al medievo della ragione. Conservare può significare miseria, innovare può significare anche distruzione, scriveva Ignazio Silone che di miseria in Abruzzo, prima del boom economico 1953-73 se ne intendeva.  Bisogna, invece conservare laddove è necessario e innovare dov’è indispensabile. L’ecologia sociale spesso si è mostrata agli esperti come una sorta di feticismo ambientalista (rilevato più facilmente dai meno creduloni dei saperi scientifici. Lo studio con l’uso della razionalità scientifica, sprattutto, suggerisce che bisogna plasmare la natura al fine di accrescere la qualità di vita dell’Homo sapiens e il suo reddito procapite, che nelle aree interne appenniniche del Mezzogiorno è meno della metà del settentrione. Il Parco naturale del Matese, se programmato con visione d’Ecologia Umana, può anche tentare di far crescere il reddito dei residenti, viceversa un’ecologia ambientalista del no alle modifiche territoriali e naturali non fa altro che immiserire ulteriormente i comuni del parco stesso e rischia non poco di non arginarne l’esodo.

La galleria del Matese, da me ideata, serve anche per modificare meno l’alto Matese viario e permettere un risparmio di carburante per attraversare il Matese dall’interno con una riduzione di 70 km per raggiungere Termoli da Napoli e viceversa. D’inverno poi l’alto Matese è spesso ghiacciato e innevato con difficoltà notevoli per essere valicato con i camion carichi di merce.  Al bivio di Guardiaregia-Vinchiaturo passano oltre 35 mila autoveicoli al giorno e un 10% di sicuro è interessato ad accorciare le distanze attraverso i due tunnel della galleria di valico del Matese. Ciò premesso non entro in altri dettagli della mia tesi citata per economia di spazio e lascio al lettore valutare se la spesa 8 volte superiore erogata per migliorare l’esistente superstrada Caianello- Benevento non sia uno spreco senza valutare opere più urgenti e indispensabili per frenare l’esodo delle valli interne campano-molisane, “l’0sso dello stivale” mentre la carne è sulla costa, scrivevano i meridionalisti di decenni fa.

L’ammodernamento della strada, lunga 61 km, e con un budget di circa 9,00 mln di euro viene presentata al vasto pubblico come “la più importante trasversale tirreno-adriatica dell’Italia meridionale” A luglio la firma del contratto d’appalto per i lavori di adeguamento a 4 corsie della Strada Satale 372 “Telesina“, cosi denominata, un progetto che ha già visto la approvazione nel 2018 dal CIPE, alla presenza, per conto del competente ministro e del sottosegretario. Tra i parlamentari notiamo pure chi ha più a cuore lo sviluppo popolare (quando cambieremo il termine popolo con quello di cittadino faremo cose giusta) per favorirne forse l’emigrazione verso il nord Italia, dove le opportunità di lavoro sono migliori e dove la burocrazia ottusa è meno diffusa nel nostrano Mezzogiorno. Al settentrione essa non raggiunge livelli raccapriccianti come in aree meridionali dove esiste ancora il voto di scambio? . Quanto il nostro Presidente della Repubblica, e ancora di più il liberale Capo dell’attuale Governo superpartes, parlano di coesione, inclusione, resilienza e timore di allarmi sociali si riferiscono soprattutto al Mezzogiorno, dove il cittadino soffre di più e dove “poca favilla gran fiamma asseconda”, direbbe il sommo poeta per usare un eufemismo calzante. Nei miei articoli e libri (come “Piedimonte Matese e Letino tra Campania e Sannio”) non ho mai, almeno spero, incensato la vuota retorica nè la fuga in un passato storico museabile, ma sempre in senso critico per essere, nel mio piccolo, utile al lettore. Ho spesso scritto dell’utilità di opere infrastrutturali che hanno, a volte, riportato, tra gli altri media, le riviste tecniche delle Camere di Commercio IAA e il Ministero dei trasporti e della navigazione interna. A Campobasso nel 1984 l’ente camerale mi invitò a relazionare sulla galleria del Matese ai tecnici ambientali molisani, mentre la Pro Loco cusanese ad un Seminario di sviluppo dell’alta valle del Titerno. Deduco che il monito cristiano “nemo profeta in patria” non fu scritto a caso. La partitocrazia nel nostro Paese ha invaso la società civile e non si limita a restare negli alvei costituzionale dei partiti di cui è composta la democrazia. Questa, secondo i classici e il capo del governo inglese durante il secondo conflitto mondiale, è ”la peggiore forma di governo, ma non ne conosciamo di migliore”!. Che ridire  o riscrivere del pacro naturale nazionale del Matese, voluto da parlamentari molisani del Pci? 0ggi un altro tassello di soldi da impegnare viene dal Pd trainante lo sviluppo della superstrada esistente tra Caianello e Benevento, che deve essere quadruplicata: nemmeno Milano o New York si può permettere tali spese, là però più utili all’ambiente con altissima densità demografica. 900 mln di euro da spendere a sud e lontano dal Matese, mi appaiono più uno spreco che un investimento oculato. Insomma uno sperpero o una esagerazione di spesa. Ma vediamone qualche passaggio apparso nei media locali “Con la firma, si chiude un lungo, impegnativo ed appassionante lavoro – per il deputato del Pd,– avviato il 12 Settembre 2014, giorno in cui l’allora governo del Partito Democratico emanò il Decreto n. 133, detto «Sblocca Italia», convertito con Legge n. 164/2014, di cui alla Gazzetta Ufficiale n. 262 dell’11 novembre dello stesso anno. È in quell’atto legislativo che la Telesina assurge a dignità d’infrastruttura di rango nazionale.  L’opera, secondo chi la ideò e vuole realizzare è “un asse viario deputato ad «aprire il Sannio» e renderlo attrattivo per le politiche di sviluppo che significano lavoro, opportunità, mobilità”. Per dirla senza mezzi termini timorosi a me sembra una opera di retorica vuota della quale che il nostrano Mezzogiorno non avrebbe più dovuto subire. Altre cattedrali nel deserto? I pareri sono discordi, al lettore ampia libertà di giudizio!  Si spera però che nell’aggiudicazione degli appalti così tanti soldi non facciano gola a possibili catene truffaldine che in Campania, soprattutto, hanno spesso costellato la cronaca dell’ambiente locale dando l’impressione che tryffe e truffatori o tangentisti e tangentati imperano sullo Stato che gioca in difesa senza sufficiente azione repressiva e preventiva, almeno in un passato non tanto lontano dai nostri giorni. Negli appalti le mafie e i corruttibili sono presenti più facilmente, se il cittadino non ne controlla il Palazzo! A  favore della Galleria di valico del Matse si sono espressi non rari studiosi dell’ambiente locale tra cui l’Avv. Luigi Cimino, la Pro Loco Cusanese del 1999, la Camera di Commercio I.A.A di Campopbasso e un suo presidente Luigi Falcione,, il presidente del Nucleo Industriale Campobasso-Bojano, C. Silvaroli nel 1992, il presidente europeo degli interporti in una coferenza ai Regi Lagni nel basso Volturno, Enzo Consales, G,Fappiano, ecc. Ma i politici continuano a interessarsi dei bacini di voti più consistenti o altro come l’eccessivo ampliamento della strada Caianello-Benevento, che favorirà forse più facilmente la fuga verso gli ambienti del nord Europa e dell’Italia in cerca di migliori opportunità lavorative dove la meritocrazia non è bloccata dall’ascensore sociale, che nel nostrano ambiente meridionale ha bisogno di buona manutenzione culturale perché si è bloccato e secondo alcuni, forse troppo critici, non ha mai funzionato! Si spera che la nascita della Regione Sannio faccia cambiare i confini dei”feudi elettorali” e i politici Pentri abbiano la maggioranza nel decidere una galleria interamente dentro il Matese, considerata la montagna sacra dei Sanniti con capitale a Bovianum Vetus o Bojano (CB).

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  1. Giugno 26, 08:34 Igiul

    Hola, per me va bene tutto: la galleria per il Matese, l’ampliamento della telesina, l’importante è fare, vanno bene anche i buchi nell’acqua, però da realizzare con tanti operai, tecnici, imprese e con tanto denaro che circola. Una preghiera però me la dovete consentire: se vi superano degli spiccioli, buttateci dentro anche la piccola galleria Letino -Valle Agricola, tanto vi costerà poco: per metà sta già fatta

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