ALVIGNANO. Giovane barista stroncato da un infarto mentre era al lavoro: Mimmo Pedone aveva solo 41 anni.

“Ti ho visto stamattina – scrive Eugenio – e, mentre ti facevo il caffè, mi hai detto che sentivi mal di testa e io ti ho rassicurato dicendo che forse avevi preso freddo”.

Lui era Domenico Pedone, aveva 41 anni, ed è stato stroncato da un malore, probabilmente un infarto, che lo ha lasciato senza scampo. In quel momento si trovava nel suo locale, “Il Salotto”, ubicato lungo Corso Umberto I, e stava servendo alcuni clienti all’interno della struttura, quando improvvisamente è crollato a terra privo di sensi. Inutili sono risultati i soccorsi giunti, allertati dalle persone presenti in quel momento nel bar: ma i sanitari hanno solo potuto accertarne il decesso. Queste le testimonianze lasciate da alcuni suoi compaesani: “Ti ho visto stamattina – scrive Eugenio – e, mentre ti facevo il caffè, mi hai detto che sentivi mal di testa e io ti ho rassicurato dicendo che forse avevi preso freddo. A tutto avrei pensato, tranne che trovare parole da scrivere dopo la tua morte. E’ un dolore straziante, ma voglio scriverti, perché sono sicuro che mi leggerai e sorriderai, come sempre. Abbiamo iniziato a stringere rapporti più stretti da 5, forse 6 anni. Non è facile far andare d’accordo due persone con 20 anni di differenza, ma tra noi questo divario non c’è mai stato realmente. Credo di averti confidato i miei segreti più nascosti, cose che non ho mai detto a nessuno e continuerei a fidarmi di te ogni giorno, se solo potessi. Sapevi consigliarmi, aiutarmi e mi sei sempre stato vicino nei miei frequenti “black out” e con il tuo supporto li ho sempre superati, sempre. Credo di non aver mai avuto con nessuno il rapporto che ho avuto con te, l’amicizia che avevo con te. In 5-6 anni di amicizia non abbiamo mai litigato abbiamo mai litigato, ancora adesso non riesco a crederci. Mentre scrivo queste parole ho iniziato a piangere di nuovo, non ho mai provato un dolore così forte senza che il mio corpo abbia i segni”. Peppe: “Ciao Mimì, ti ho sempre chiamato così fin da bambini, e ti ho sempre preso in giro dicendo che eri il capo ” toro ” degli alvignanesi, il Leonardo Di Caprio di noi altri, e come molti attori sei uscito di scena all’ improvviso, in modo plateale, si è chiuso il sipario davanti a te, così purtroppo vuole la vita, ma di sicuro un altro si è aperto dietro di te, voltati e fai questi pochi passi, poi nulla più ti disturberà, salutaci tutti. Ciao Mimmo Pedone”.

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