Castel Volturno. Questione migranti, l’on. Camilla Sgambato chiede ed ottiene per martedì 14 giugno audizione in commissione Cie edl Sindaco Russo e Presidente della Clinica pineta Grande, Schiavone.

cantone sgambato“La presenza massiccia di migranti presenti a Castel Volturno, che non ha eguali in Europa (oltre il 50% della popolazione residente), sta minando in modo preoccupante la pacifica convivenza civile che finora era assicurata dai servizi comunali, dalle strutture sanitarie e dalle associazioni di volontariato. Queste ultime senza risorse umane e finanziarie straordinarie, non possono più assicurare la minima assistenza sanitaria, sociale e materiale. Il fenomeno, pertanto, deve necessariamente essere portato a conoscenza delle competenti sedi parlamentari. A tal fine, il Presidente On. Federico Gelli, martedì prossimo, alle ore 11 sentirà in audizione il Sindaco della Città di Castel Volturno, Dimitri Russo, ed il Presidente della Clinica “Pineta Grande”, Vincenzo Schiavone, dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonchè sulle condizioni di trattamento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate”. Ad annunciarlo l’On. Camilla Sgambato (Pd) che, nei giorni scorsi, era stata interessata della problematica dal primo cittadino della comunità litoranea e dal titolare della prestigiosa struttura sanitaria. “La seduta della Commissione Cie di martedì sarà l’occasione utile per illustrare il modello di integrazione sociale e culturale che viene attuato da anni a Castel Volturno, e portare alla ribalta nazionale lo straordinario esempio di servizi di cura e assistenza che da tempo ormai vengono garantiti agli immigrati, dai bambini agli anziani fino alle donne, presso la casa di cura di proprietà della famiglia Schiavone”. La parlamentare del Partito Democratico anticipa anche un altro aspetto che sarà toccato in audizione: “Verrà affrontata anche la questione relativa alle condizioni di permanenza dei migranti e all’efficienza delle strutture al fine di prevenire contrastare eventuali condotte illegali e atti lesivi dei diritti fondamentali e della dignità umana. Il modello Caserta è anche e soprattutto questo”, conclude Sgambato.

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