PIEDIMONTE MATESE. Distretto Rurale Alto Casertano, arriva l’approvazione dall’esecutivo regionale: la soddisfazione di Coldiretti.

I distretti rurali rappresentano “sistemi produttivi locali caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea che deriva dall’integrazione fra attività agricole e altre attività locali nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità”.

Distretto Rurale Alto Casertano: arriva l’approvazione (decreto dirigenziale n.31 del 07 febbraio) da parte dell’esecutivo regionale della Campania guidato dal governatore Vincenzo De Luca. Soddisfazione è stata espressa dal Direttore della Coldiretti Caserta, Giuseppe Miselli e dal Presidente Manuel Lombardi: capofila del sodalizio sarà appunto Coldiretti Caserta. “Siamo molto soddisfatti dell’obiettivo raggiunto – per lo stesso Miselli – grazie alla reputazione che Coldiretti ha saputo costruire nell’Alto Casertano. Grazie alla presenza capillare della nostra organizzazione siamo stati in grado di mettere a sistema il progetto del distretto rurale, che sarà la sfida su cui misurare il futuro di quest’area. Avere uno strumento di programmazione unico, con i soggetti pubblici e privati allo stesso tavolo, sarà la chiave di volta per evitare sovrapposizioni inutili e dannose. Con il Distretto Alto Casertano si potrà mettere in campo una visione comune dei sistemi produttivi e del marketing territoriale”. I distretti rurali rappresentano “sistemi produttivi locali caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea che deriva dall’integrazione fra attività agricole e altre attività locali nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità e coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali”. “Il lavoro del comitato promotore – ha spiegato il presidente Lombardi – ha coordinato i soggetti rappresentativi del territorio, in particolare gli Enti locali, che Coldiretti Caserta ha saputo mettere insieme per dare corpo ad una grande opportunità. Il Distretto Rurale Alto Casertano, potrà diventare il contenitore nel quale coniugare le esigenze degli agricoltori con le progettualità dei Comuni per la promozione dell’area. Si tratta di un’area chiave della nostra provincia che possiede grandi eccellenze produttive, un importante patrimonio culturale fatto di piccoli borghi e ricchezze naturalistiche di pregio”.

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