CAMPOLATTARO / PIEDIMONTE MATESE. La Provincia taglia 450mila euro all’Asea: l’azienda preposta al collaudo dell’invaso gestito dal Consorzio Bonifica verso la liquidazione.

Preoccupazione alla vigilia di cospicui finanziamenti per la messa in funzione della Diga: opera del Ministero delle infrastrutture, la Regione avrà il compito di autorizzare la derivazione promiscua per l’utilizzo delle acque.

La Diga di Campolattaro, in provincia di Benevento, imponente progetto della Regione Campania per 480 milioni inserito nel Decreto Semplificazioni dal Consiglio dei Ministri, rientra nel territorio di competenza del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano con sede in Piedimonte Matese e costituisce uno dei 7 interventi strategici nazionali del PNRR. “Il gruppo del Partito Democratico chiederà ufficialmente una discussione in Consiglio Provinciale per approfondire il destino dell’azienda speciale ASEA. Infatti, il bilancio triennale dell’azienda così come licenziato dal consiglio provinciale con il voto contrario del nostro gruppo – comunica il consigliere provinciale Giuseppe Antonio Ruggiero – stabilisce che l’ASEA non sarà più la società che gestirà la delicata procedura di collaudo della diga di Campolattaro. Inoltre, il taglio di circa 450mila euro nel trasferimento da parte della Provincia creerà un evidente disequilibrio nei conti dell’ASEA che per forza di cose sarà costretta a rivedere il proprio organico“. Ad oltre 44 anni dall’apertura del cantiere per lo sbarramento sul fiume Tammaro e a 26 anni dalla conclusione degli stessi: oltre 85 milioni di metri cubi d’acqua raccolti nell’invaso di 7 chilometri quadrati, il più grande della Campania e tra i più grandi del Mezzogiorno. “A questo punto non si comprende chi sostituirà l’Asea nei suoi compiti e quale risparmio vi sarà per la Provincia – continua Ruggiero – che in ogni caso sarà costretta a elargire fondi ad un altro soggetto che svolga quei compiti un tempo assegnati all’ASEA. Inoltre della tanto sbandierata convenzione per la verifica degli impianti termici della città capoluogo non se ne vede nemmeno l’ombra, cosa che fa di Benevento l’unico Comune del Sannio in cui non si effettua la verifica delle caldaie, principale motivo del massiccio inquinamento invernale riscontrato nella città capoluogo. Questione irrilevante per il tandem Mastella/Di Maria, che crediamo siano impegnati su aspetti molto più importanti rispetto alla salute dei beneventani. Il paradosso di questa situazione sta nel fatto che la Provincia di Benevento, alla vigilia di importanti stanziamenti per la messa in funzione della Diga di Campolattaro, che ricordiamo essere sempre opera del Ministero delle infrastrutture mentre alla Regione resta unicamente il compito di autorizzare la derivazione promiscua per l’utilizzo delle acque, metta in liquidazione proprio l’azienda preposta al collaudo dell’invaso – conclude Ruggiero – avvalorando sempre di più la scelta del commissariamento da parte del Governo, che ha intenzione di correre spedito sulla strada del completamento e della messa in funzione, senza impantanarsi nella burocrazia regionale e provinciale, enti che dimostrano un evidente fastidio nell’accettare le scelte del Governo centrale”.   

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