PIEDIMONTE MATESE. Comunità Montana e nuova governance, summit in sede con tutti i sindaci: Imperadore non ha più la maggioranza.

“Oggi si è arrivati ad un punto di non ritorno – ammette Imperadore. In sala per la prima volta il neo sindaco di Piedimonte Matese, Vittorio Civitillo.

Assenti i soli rappresentanti dei Comuni di Valle Agricola, Prata Sannita e Capriati al Volturno (tutti giustificati), convocati in sede per conto dei 17 Comuni ricadenti nell’ambito montano matesino. In prima fila anche il neo sindaco di Piedimonte Matese, Vittorio Civitillo, che fa così il suo primo ingresso nella Comunità Montana. A fare gli onori di casa è il presidente in carica, Francesco Imperadore: “Riprendiamo dove ci siamo lasciati, con la caduta di Piedimonte Matese e Capriati – esordisce Imperadore. Vi è stata la possibilità di raccogliere i fondi messi a disposizione del PNRR, ma solo con la pace sociale e la condivisione si possono raggiungere certi risultati. Non potevamo pensare di riaprire la discussione senza Piedimonte Matese – aggiunge lo stesso neo sindaco di San Potito Sannitico. Ora possibile condivisione non solo per la Comunità Montana, ma ci sono spazi dappertutto. Stabilendo dei principi, ogni sindaco sarà responsabile. Abbiamo risanato i conti e pagato diverse mensilità pregresse: dalle 18 iniziali siamo scesi ora ad appena 7”. Diversità di vedute con il Comune di Letino, rappresentato dal primo cittadino Pasquale Orsi: “Una Comunità che si è dimenticata della montagna”. “Politica unitaria ma di élite è stata fatta – irrompe il vice sindaco di Gioia Sannitica, Alessandro Landolfi. Questa giunta politica che doveva essere di discontinuità ha lavorato invece per disgregare il più possibile. Non è stata fatta una politica di unità e neppure all’interno dello stesso gruppo di maggioranza. Nessun progetto per la salvaguardia del territorio, insomma. Pagamento degli stipendi ai baif? C’è qualcuno che ci ha fatto una campagna elettorale per le regionali su questo argomento (De Rosa di Prata Sannita, ndr)”. “Ammettete che ci sono stati degli errori – parla il sindaco di Sant’Angelo d’Alife, Michele Caporaso ora finisce un capitolo e ne parte un altro. Da parte nostra in questi due anni e mezzo mai un ostacolo di parte politica. Immaginando che siamo su di una retta siamo adesso al punto zero. Chi fino adesso è stato in minoranza un minimo di visibilità lo deve pur avere. Fa strano non vedere Prata Sannita stasera, che sarebbe colui che ha fatto fallire questa amministrazione. O apriamo ad una maggioranza larga oppure voi rimanete arroccati e noi dobbiamo sfiduciarvi”. “Perchè convocati solo questa sera – esordisce la fascia tricolore di San Gregorio Matese, Giuseppe Mallardo. Da parte nostra mai una spina nel fianco: mi rammarico questa riunione si doveva convocare prima. Quando è caduto Piedimonte eravate in sette e noi non abbiamo fatto niente. Nessuno appunto sulla vostra amministrazione, ma ciò andava fatto prima”. “Possiamo questa sera fare lo sforzo per andare oltre la panchina o la fioriera sistemata in qualche Comune – aggiunge il sindaco di Ciorlano, Mauro Di Stefano. Ci sono delle sfide future e nessun Comune deve essere lasciato indietro. Noi da pacieri e vogliamo dare forza per raggiungere il numero più alto possibile di enti coinvolti. Fare uno sforzo di condivisione, se ci si riesce”. “Dialogare adesso ma perchè due anni e mezzo fa non avete dialogato – prende la parola il sindaco di Pratella, Emilio Sion. Se ci sarà maggioranza allargata a noi sta bene, ma possibile anche altre soluzioni. La colpa grave non è del presidente Imperadore, ma di chi gli è stato intorno”. “Qualcosa non ha funzionato, ma noi siamo qui per riconoscere gli errori – per il sindaco di Ailano, Vincenzo Lanzone. Sfruttiamo questa occasione: noi non siamo i Comuni, siamo il Matese. Oggi si è trovata un’armonia, sfruttiamola. La Comunità Montana come una mamma che abbracci 17 figli”. Poi parla Vittorio Civitillo: “Noi come Piedimonte Matese non voteremo mai una maggioranza che non sia rappresentata da almeno 12/17 dei Comuni interessati. Saremo a favore di una maggioranza forte ma se non è così non abbiamo nessuna pretesa e non rivendichiamo nessun ruolo: ci asterremo. Auspichiamo una condivisione più larga, quindi. Se c’è un gruppo bene, altrimenti cercheremo di costruire un gruppo quanto più allargato possibile. Mi sembra che Imperadore si debba rendere conto di non avere più maggioranza, quindi va aperta una discussione: questo è il metodo che preferiamo. Se già c’è una istanza da parte di qualcuno che la porti avanti”. “Aprire a 360 gradi ma con l’interesse del Matese, partendo da questo gruppo, con un rimpasto ampio, mettendo in discussione anche la Presidenza – avanza allora la proposta Imperadore. “La crisi spetta aprirla alla maggioranza – auspica Mallardo. “Per sederci tutti insieme al tavolo lo dobbiamo fare tutti da sindaci e non tu da Presidente della Comunità Montana – le parole di Antonio Montone da Castello del Matese. Domattina o il presidente di dimette e si apre la crisi oppure noi entro le ore 14 presentiamo la sfiducia”. E poi viene fuori la critica: se la maggioranza l’altra volta non è stata così corposa è per colpa di qualcuno che ha firmato a più di un tavolo (ALIFE). “Non possibile un rimpasto partendo da soli due componenti: il presidente Imperadore ed il rappresentante di Alife”.

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