DRAGONI / RICCIA. Centrale a biometano in Piano della Melia: da un società dragonese con mille euro di capitale un impianto da 12 milioni di euro.

“Non tutte le società campane che fanno investimenti nella nostra regione Molise sono gestite da delinquenti“.

E’ il Comitato “Riccia Borgo Pulito” (ri)prende la battaglia e torna a parlarne in occasione della presentazione del libro “Molise criminale”. “In una sala poco gremita, oltre alle forze dell’ordine, rappresentanti istituzionali e una scolaresca liceale, presenti non più di 10/15 cittadini riccesi a dimostrazione di quanto su una materia cosi complessa e attuale le istituzioni sono in grave ritardo quanto a sensibilizzazione della società civile, abbiamo ascoltato, da parte dei relatori, la preoccupazione e l’allarme per i crescenti fenomeni di infiltrazioni criminali nel tessuto sociale ed economico della regione Molise”.

Una manifestazione che in pratica ha offerto al Comitato uno ulteriore spunto per denunciare lo scempio ambientale che si potrebbe consumare con la realizzazione della centrale a biometano in Piano della Melia: e sarà una piccola società con sede a Dragoni a realizzare un impianto da 12 milioni di euro che per funzionare avrà bisogno di grandi quantità di sottoprodotti agricoli e zootecnici.

Un massiccio investimento, insomma, che ha lasciato però molti dubbi: “La dottoressa Venditti, magistrato della procura di Campobasso, ha parlato di come un’inchiesta sulle attività criminali, partita dal piccolo Molise, abbia poi coinvolto diverse regioni italiane per arrivare addirittura in Colombia. L’autore del libro ci ha raccontato come la modalità più diffusa, utilizzata per queste infiltrazioni, sia quella di società con poche migliaia di euro di capitale sociale che propongono progetti del valore milionario, di come tanti sindaci, portando ad esempio quelli di San Felice del Molise e di Bojano, si siano allarmati proprio in seguito a queste constatazioni e siano riusciti a bloccare quelle iniziative”.

Perplessità del Comitato ma anche dubbi dagli amministratori locali: dal “rumoroso silenzio della consigliera regionale Micaela Fanellisulla centrale a biometano di Riccia, al “solito ritornello” del sindaco che si è limitato a dire “speriamo di riuscire a bloccare la centrale”, per finire al moderatore della tavola rotonda: “non tutte le società campane e non tutte le società pugliesi, che fanno investimenti nella nostra regione, sono gestite da delinquenti e devono essere le amministrazioni locali a vigilare sulle loro attività”. “Noi ribadiamo che a Riccia – ha rimarcato, invece, il Comitato – una società con mille euro di capitale (quella di Dragoni, appunto) sta proponendo un progetto industriale del valore di 12 milioni di euro, che quel progetto è stato approvato, dal Comune di Riccia, violando le norme urbanistiche e ambientali, che il sindaco, per bloccarlo, non ha bisogno di sperare nella divina provvidenza né nell’intervento della Regione Molise, che non ha alcuna competenza, ma deve solo applicare la legge, che 500 aderenti al comitato civico “Riccia Borgo Pulito” su quel progetto hanno presentato osservazioni precise e circostanziate e ad oggi non sono stati ritenuti degni di una risposta”.

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