SANT’ANGELO D’ALIFE / Verso le Amministrative 2018. La lista “Il Paese che VogliAmo”: le periferie al centro dell’incontro rionale della squadra di Michele Caporaso.

“Noi vogliamo il rispetto delle persone, dei cittadini. Noi non vogliamo lo scenario bruttissimo che stanno creando”.

Doveva essere un semplice incontro rionale nella parte alta di Sant’Angelo D’Alife quello di ieri sera, 2 giugno. Ma a via Castello alle 21:00 c’era la folla tipica di un comizio. L’Inno di Mameli per festeggiare la Repubblica, tutti con le mani sul cuore e poi dritti al cuore dei cittadini. Parole accorate quelle dei candidati della lista “Il Paese che VogliAMO” che nel sentirsi abbracciati dal calore dei numerosi presenti hanno parlato di programmi non senza lasciarsi scivolare addosso le pesanti accuse che lanciano gli avversari, come se non avessero programmi a cui pensare. A rompere il ghiaccio Pasquale Mariano, nativo di quel borgo e perciò padrone dei sentimenti che hanno caratterizzato il suo intervento. La promessa di un impegno continuo e costante, molti riferimenti al grande senso di appartenenza e la forte riflessione dinanzi ad un cartello sbiadito con la scritta “Vendesi”. E da qui il forte impegno per far fronte alla desertificazione del centro storico. L’intervento della candidata Rosalba Marino è stato soprattutto per le persone più deboli e bisognose. Guardare al futuro non tralasciando, per esempio, legge n. 13 del 9 gennaio 1989 in materia di disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche. Un intervento quasi interamente sugli anziani, sul loro ruolo fondamentale nella società quello del medico geriatra Alfonso Pisaturo. E da lui l’impegno a lavorare per l’istituzione di un ambulatorio come punto prelievo e vaccini, essendo Sant’Angelo territorialmente distante da centri medici preposti. Mirato l’intervento di Giovanni Curtopasso che, essendo amministratore uscente insieme al candidato sindaco Caporaso e alla candidata Visone, ha parlato di cose fatte, concrete, progettate e realizzate. A partire dal possente progetto di due milioni e mezzo di euro che ha permesso un risparmio sui consumi idrici del 55%. “Abbiamo cominciato dalla parte bassa di Sant’Angelo con un primo lotto e proseguiremo con la parte alta per il secondo lotto”. Eva Ricciardi ha parlato di un paese “armonioso sotto ogni punto di vista”. Da parte sua la buona volontà e il coraggio. Utile l’intervento del candidato Giancarlo Campone, da lui l’accorato appello ad essere presente ai Consigli Comunali; l’idea di un rappresentante di rione che si faccia portavoce delle problematiche e le indicazioni sul come si vota. Coinvolgente la grinta della candidata Michela Visone. “Le associazioni non si nominano ma si vivono”, ha detto a gran voce rivolgendosi a chi “usa” le associazioni solo come terreno fertile di voti. “nelle associazioni ci si mettono le mani, il tempo e l’impegno”, ha continuato. Poi l’intervento della candidata Micaela Bucci, tanta grinta da parte sua che nel parlare di disponibilità verso il cittadino, tenendo fuori logiche legate a “favori”, ha esortato alla partecipazione dei cittadini nei confronti degli amministratori anche con critiche costruttive affinché si possa fare bene e meglio. Poi la parola al candidato sindaco Caporaso. Pronto a parlare di programmi, progetti, cose fatte, cose da fare ma rallentato dal bisogno di mettere a tacere chi ha bisogno di denigrare per farsi spazio a gomitate. Deciso a non permettere che il vecchio ritorni sulla scena politica amministrativa santangiolese a distruggere quanto di buono è stato costruito in cinque anni, Caporaso è partito dal parlare di cose concrete. “Ci siamo insediati con l’Amministrazione Folco il 27 maggio 2013, abbiamo trovato una situazione disastrosa con 7 mesi di stipendi non pagati ai dipendenti comunali e circa 4 milioni di euro di debiti. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo FATTO. Tanto. Ora subiamo provocazioni continue da un passato che si ripropone”. Ha ribadito Caporaso. “Noi vogliamo il rispetto delle persone, dei cittadini. Noi non vogliamo lo scenario bruttissimo che stanno creando”. Ha concluso.

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