ALIFE. La maggioranza consiliare non esiste più, ma questa non è una notizia: il fallimento del progetto “Rinascita alifana”.

Dal raptus di dignità, dai consiglieri di maggioranza ed anche di minoranza… all’ennesima stampella offerta dai gruppi di minoranza: il governo del “tirare a campare” che decreta il fallimento del progetto politico “Rinascita alifana”.

In un Consiglio comunale semi deserto, quello di stamane lunedì 29 agosto 2022, si è consumato l’ennesimo sfilacciamento di una maggioranza consiliare che da tempo, ormai, non esiste più. Nè avrebbe ragione di essere, se ognuno dei consiglieri comunali, di maggioranza quanto di minoranza, colti da un raptus di dignità, avesse rassegnato le dimissioni lasciando agli alifani libertà di scegliersi un nuovo governo del paese.

Nell’Assise di stamane (con argomento principale la salvaguardia degli equilibri di bilancio), in pratica un rinvio di una precedente convocazione che risale addirittura al 9 agosto scorso, sono difatti mancati per scelta due consiglieri di maggioranza, da tempo in rotta con la linea politico – amministrativa che si sta portando avanti: sono Angelo Delli Veneri e Silvia Di Muccio. Ebbene, Delli Veneri e Di Muccio, che del resto non è la prima volta che fanno mancare, volutamente, il loro voto in un Consiglio comunale, hanno deciso di non partecipare più ai lavori del parlamentino comunale, questo pur non avendo, nel frattempo, costituito un gruppo consiliare autonomo (come invece hanno fatto in passato, dignitosamente, altri consiglieri comunali di maggioranza usciti dal gruppo) ma continuando ad essere iscritti al gruppo stesso. Maggioranza che rimane dunque a soli 6 componenti (votanti) e che si regge in piedi grazie all’ennesima stampella (e non è la prima volta neppure questo che succede) che gli viene gentilmente offerta dai due gruppi di minoranza. Quorum costitutivo valido solo grazie ai tre della minoranza presenti, che poi hanno espresso voto contrario.

Una questione politica che non si vuole affrontare, nel mentre il paese versa in uno stato di abbandono, dove non esiste programmazione di cosa pubblica (ma con questa maggioranza non è mai esistita), dove si constata il fallimento di un progetto politico, quello di “Rinascita alifana” (cosa è rinato davvero in questo paese?), dove regna il caos nella casa municipale, dove volano stracci… e suppellettili (LEGGI QUI), dove diventa un fatto politico, e motivo di frizione tra gruppo di maggioranza e di minoranze, anche l‘incarico da 146mila euro ancora fumante elargito ad un esterno non dipendente comunale, ma con funzioni di dipendente (LEGGI QUI), tra l’imbarazzo dell’esecutivo, dove si campa alla giornata ed il fatto che si continui a conferire incarichi a supporti esterni, in qualsivoglia ufficio, ne è la riprova.

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