ALIFE. Suona il requiem per la maggioranza Di Tommaso: la Pasqualetti e la Di Muccio votano contro, la sindaca non risponde alle interrogazioni, sulla Commissione ambientale addirittura va sotto, 6 contro 7.

Chiesta la sospensione della seduta di consiglio, la maggioranza si riunisce senza Paqualetti e Di Muccio; quando riscendono in assise, è l’interessato (componente della giunta) ad uscire dall’aula, ma la maggioranza a questo punto è sotto: 6 contro i 7 che sono già usciti. Manca il numero legale, seduta sospesa… e niente Commissione Ambientale.

Suona il requiem per la maggioranza Di Tommaso, e suona a 4 mesi, quattro, dal voto del giugno scorso. In una notte di inizio estate (l’ultima possibile prima della presentazione delle liste) in fretta e furia fu forgiata questa lista, che tutto aveva tranne la condivisione di vedute, l’idea unanime di “rinascita” del paese Alife, ed il suo condottiero, o meglio, la sua condottiera, non è riuscita nell’impresa (a tratti disperata) di creare quell’amalgama necessaria che facesse il miracolo. Nel primo consiglio comunale utile cade, quello di quest’oggi (all’infelice ora delle 13:00) della nomina della Commissione Ambientale, anche se a tratti si era creata una certa forma di intesa sul nome di Lello D’Abbraccio, professionista che già collabora da anni col Municipio alifano, all’area tecnica in particolare. Sul nome del pur bravo, cortese, imparziale e disponibile con tutti, D’Abbraccio, non si ci è arrivati, in quanto la maggioranza è andata sotto. Ma andiamo per gradi. Quattro erano le interrogazioni che aveva presentato il gruppo di minoranza de “l’Elefante”, capitanato dal consigliere Enzo Guadagno. Sulle indennità di carica la maggioranza si mostra vaga, asserendo che finora del problema non se ne sono occupati: non rispondono, ma comunque confermata la linea che le indennità saranno percepite, e per intero. In merito alla carenza idrica, nessuna risposta utile si è ottenuta finora dalla Regione Campania: molto poco la risposta del sindaco, che se entro la fine dell’anno non si otterrà risposta dall’ente regionale allora si comincerà a scrivere. Ma scrivere cosa!!! Intanto rimane una promessa di campagna elettorale non mantenuta: era una questione di primaria importanza e rientrava tra i primissimi punti posti nel programma elettorale, ma fino adesso nessuna soluzione alcuna. Quindi le strade dissestate: la maggioranza non risponde sulle mappature e sulla ricognizione, evasivi sul loro stato di manutenzione. E questi sono lavori pubblici!!! Infine, in merito alla manutenzione della fontana nella Piazza XIX Ottobre, tutto passa come se fatto in buona fede: in questo caso esiste un documento firmato dai consiglieri di maggioranza quando chiesero al precedente segretario (Ambrosanio, ndr) di occuparsene loro senza spese ulteriori per il Comune. Ebbene, tale documento è stato pure autorizzato, dimenticando però non ha nessun valore giuridico. In sostanza, trattasi di carta straccia!!!. Ma passiamo al Regolamento per il servizio di economato: e qui magra figura per la maggioranza, poiché lo stesso pare sia stato interamente copiato da quello del Comune di Ravello; non solo, ma neppure adeguato al comune di Alife. A questo punto sono stati proposti degli emendamenti proprio per rendere lo stesso più conforme al Comune alifano (in particolare su magazzino, inventario), ma la maggioranza ha di nuovo “arronzato”. Risultato: minoranza astenuta. Gestione in forma associata del segretario comunale: un’altra magra figura dell’ormai ex “Rinascita alifana”. Viene fatto presente, e lo fa il gruppo de “L’Elefante”, che la convenzione dell’attuale segretaria comunale tra il Comune di Alife e quello di Riardo costa ben il 25% in più rispetto al costo intero di un segretario a carico di un solo ente. Si chiede il rinvio, ma qui la maggioranza forza ed allora la Di Muccio e la Pasqualetti, ormai ex maggioranza, votano contro, unitamente ai quattro componenti della minoranza (Cirioli, Di Caprio, Guadagno e Macchiarelli). Ultima chicca la Commissione Ambientale: l‘articolo 78 del TUEL (Testo Unico Enti Locali) prevede espressamente che componenti non possono prendere parte al voto se i membri da nominare sono parenti. Il caso toccava un componente la maggioranza, della giunta addirittura. Chiesta la sospensione, la maggioranza si riunisce senza la Paqualetti e senza la Di Muccio; quando riscendono in assise, è l’interessato (componente della giunta) ad uscire dall’aula, ma la maggioranza a questo punto è sotto: 6 contro i 7 che sono già usciti. Manca il numero legale, seduta sospesa… e niente Commissione Ambientale.

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  1. Ottobre 19, 23:59 Alf

    Sconfitta senza precedenti per Vitelli Sasso e Melillo (i fantomatici poteri forti)
    Il nome di Mercorio (sponsorizzato da Melillo)
    Entra in gioco non tanto per il Biodigestore ma per il cambiamento della destinazione d’uso della ex fabbrica del quadrivio. Per la serie i furbetti del quartierino.

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