PRATA SANNITA / SAN POTITO SANNITICO. “Parco Regionale o Nazionale del Matese: perché tutto questo ritardo?” – chiarisce Damiano De Rosa.

braccio di ferro ormai innescatosi tra Regione (in colpevole ritardo sul completamento di alcune procedure) e Ministero… effetti pregiudizievoli su Enti, cittadini e realtà imprenditoriali… “tele nascoste”… il (voluto) ritardo l’ennesima casella da nominare in extremis?… classiche logiche di spartizione delle poltrone”

“Parco Regionale o Nazionale del Matese: perché tutto questo ritardo?”. Lo abbiamo chiesto ad uno dei Sindaci dei territori interessati, l’Avv. to Damiano de Rosa, Sindaco del Comune di Prata Sannita.

Sindaco Lei che idea si è fatto da amministratore locale di questi “ritardi” che allo stato hanno causato la mancata realizzaizone del Parco nazionale del Matese?

Un’attenta lettura delle motivazioni che stanno alla base della “rinnovata querelle” in atto e relativa ai (pesanti) ritardi nel completamento della procedura di “trasformazione” del Parco Regionale del Matese in Parco Nazionale, a prescindere dal braccio di ferro ormai innescatosi tra Regione (in colpevole ritardo sul completamento di alcune procedure) e Ministero (che giustamente e legittimamente va nella direzione già scritta nel lontano 2018 con la legge di bilancio), consente di affermare che la situazione di stallo che si è creata sta producendo effetti pregiudizievoli innanzitutto per gli Enti locali (e di conseguenza per i cittadini e le realtà imprenditoriali) i cui territori andrebbero a far parte del nuovo Parco Nazionale del Matese”.

“Probabilmente a quella politica che spesso e purtroppo tesse “tele nascoste” ed a cui fa comodo forse procrastinare lo status quo (per strappare l’ennesima casella da nominare in extremis …? Per continuare a mantenere in vita un Ente che così strutturato ha scarsissime risorse, potere e carenze di personale e mezzi?) sfugge che ogni mese in più di inerzia e di blocco del procedimento per il passaggio dal regionale al nazionale sono opportunità e ricchezza che l’intero territorio Matesino finisce per perdere – aggiunge il primo cittadino di Prata Sannita.

“La questione è stata recentissimamente (e finalmente) portata all’attenzione del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica da un’interrogazione Parlamentare a firma dell’Onorevole Marco Cerreto dove, nel sottoporre la delicata vicenda a livello Governativo, il Parlamentare di FdI sottolinea come <<l’istituzione del Parco Nazionale del Matese avrebbe ricadute straordinarie sulle Regioni della Campania e del Molise, non solo in termini economici, ma anche culturali e turistici, rilanciando un territorio che, purtroppo, risente delle problematiche comuni alle aree interne del Mezzogiorno».

“Ebbene il puntuale riscontro alla citata interrogazione parlamentare a firma del Ministro competente ha individuato con precisione i motivi dei ritardi, stigmatizzando la mancata adozione di atti essenziali da parte della Regione, prodromici alla chiusura del complesso iter amministrativo. Resta, a questo punto, da domandarsi se il mancato completamento delle procedure (da parte della Regione) risponda ad un classico e preciso “input politico”, per cui il (a questo punto … voluto) ritardo risponderebbe alla logica ed alla necessità di consentire, a livello Regionale, di procedere prima alle nomine dei Vertici dell’ente Regionale mantenendo lo status quo quanto più a lungo possibile, ovvero si tratti di una semplice “mala gestio amministrativa”, nel qual caso sarebbe auspicabile l’individuazione – da parte dei Dirigenti e funzionari competenti – dei motivi dello stop e procedere alla adozione di quegli atti mancanti che consentano l’immediato completamento delle procedure che – di fatto e di diritto – impediscono il decollo del nuovo Parco Nazionale del Matese”.

“Questo “impasse” burocratico oramai certificato ai (e dai) massimi livelli istituzionali, laddove rispondesse alle classiche logiche di spartizione delle poltrone o del potere locale, se da un lato consentirà al “politico” di turno di affermare la propria presenza sul territorio in termini di dimostrazione di “forza”, dall’altro è una operazione che con i continui ritardi prodotti e strategicamente voluti va esattamente contro gli interessi del territorio così come bene evidenziato nella interrogazione parlamentare alla quale il Ministro ha recentemente risposto. Auspichiamo quindi che la politica voglia fare un passo indietro accantonando le logiche di potere ed affrettare, invece, il completamento della procedura di trasformazione del Parco da Regionale in Nazionale, cominciando a mettere in primo piano gli interessi concreti e reali dei cittadini, delle realtà imprenditoriali e del territorio Matesino conclude De Rosa.

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