Sannio / Politica. Regge l’accordo Zannini – Mastella – Renzi contro il Pd: dopo Caserta anche alla Provincia di Benevento surclassano i dem.

Noi di Centro siamo gli eredi di una tradizione democristiana forte, salda e fortemente ancorata ai bisogni dei territori”.

Un test importante verso il “Grande centro” è stato testato già in diverse occasioni in Terra di Lavoro, in più Enti sopracomunali ma forse la prova più importante sono state le elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale casertano dove hanno visto la conferma di Giorgio Magliocca, anche sindaco di Pignataro Maggiore, supportato da questo schieramento (qui deux ex machina Giovanni Zannini da Mondragone) e contro il Pd.

Schieramento che si ripropone anche nel Sannio, con un Pd schiacciato dai numeri e dove la lista principe “Noi di Centro” (qui deux ex machina Clemente Mastella da Cepppaloni) triplica i voti dei dem (60.061 voti ponderati per il presidente eletto Nino Lombardi, anche sindaco di Faicchio, contro i 22.631 di Antonio Calzone del Pd).

“Da Benevento arriva la prima sonora sconfitta per la nascitura alleanza Pd-Azione. Difficile allearsi con chi, sul territorio, continua a farci la guerra, e, soprattutto, con chi ha l’ossessione di mandarci a casa facendo matrimoni di interesse politico con tutto l’arco costituzionale. Da queste parti, però, siamo una realtà scomoda di cui io sono, evidentemente, l’ultimo rappresentante. Noi di Centro siamo gli eredi di una tradizione democristiana forte, salda e fortemente ancorata ai bisogni dei territori”.  Certo il sindaco di Benevento, Clemente Mastella e leader di Noi di Centro. “Non ci fa paura andare da soli, soprattutto, dopo lo straordinario risultato di ieri, da cui è uscita sconfitta l’alleanza Pd-Azione. Le Forche caudine sono la nostra stella polare. Faremo, e non solo in Campania, la nostra resistenza presentando candidature negli Uninominali di Camera e Senato e nei Plurinominali. Tuteleremo gli interessi del territorio, delle aree interne, di cui siamo espressione fisica, tutelando un Sud che è ridotto a mera espressione grammaticale. Ci aspetta un autunno caldo, una sofferenza terribile per le famiglie. Sia chiaro: non siamo disponibili ad alleanze a tutti i costi, soprattutto con chi, ad ogni elezione, spera nella nostra morte politica. E dopo il 73 per cento di ieri, forse, anche in quella fisica. Ma siamo attrezzati per scongiurare sia l’una che l’altra cosa”.

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